Verrà dopo, il dolore. Verrà dopo la consapevolezza di aver perso il babbo. Verrà dopo la straziante malinconia. Verranno dopo i rimorsi e i rimpianti per quella parola non detta, per quell'abbraccio non dato, per quella litigata non chiarita o per quell'invito rifiutato. Ecco perché l'unica cosa che mi sento di dire a tutti i babbi e a tutti i figli che avranno la pazienza di leggermi è: “vivetevi!”. Concedetevi sempre, ogni giorno, un gesto, una frase, una carezza, una telefonata. Non rimandate. Prendetevi i vostri momenti. Ricordatevi di dedicare anche solo cinque minuti l'uno all'altro.
Andate allo stadio
—Perché non c'è niente di più bello che condividere l'amore per la Fiorentina. Discutete, litigate su quel cambio dell'allenatore o su quella giocata del centravanti. Fatevi raccontare dal babbo di quel campione che non avete potuto vedere, e fatevi spiegare dal figlio come mai oggi è così difficile affezionarsi e trovare un idolo. Prendete la macchina, o lo scooter, e cantate insieme i cori della curva. Uscite, il sabato o la domenica mattina, andate al bar. Comprate il giornale, e litigate su chi deve leggerlo per primo. Cercate di coinvolgere anche vostra moglie, la vostra fidanzata, vostra figlia o vostra sorella. E se proprio non ne vogliono sapere del pallone e della Fiorentina a fine giornata raccontategli cosa si son perse ma, comunque, fatevi dire cos'hanno fatto loro, di bello.
“Vivetevi”
—E se capiterà (perché capiterà) di mandarvi a quel paese, cercate ad un certo punto di dare un calcio in culo all'orgoglio e scherzateci su. E' dura essere figlio. Ed immagino che sia altrettanto difficile essere babbo. Non c'è niente di più bello, però. Non c'è niente che vi resterà dentro come una partita vista insieme. Niente, vi farà apparire un sorriso ripensando a quella giornata tirando calci al pallone sul pratone delle Cascine o a quel gol di Batistuta che vi ha fatto saltare. Purtroppo, lo si capisce soltanto dopo.
Tutto qua. Non ho tanto altro da dire e mi scuso se avete aperto questo link pensando di trovare la solita analisi su quel modulo, quella scelta di mercato o quella dichiarazione. Ci ho pensato, ma alla fine l'unica immagine che mi veniva in mente era quella di quei quattro ragazzi che hanno perso il babbo. A loro, e a tutta la famiglia Barone, le mie più sincere condoglianze.
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