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Olympiacos-Fiorentina, pagelle VN: Ranieri come Igor, Nico fantasma. E ancora…

Giovanni Zecchi
Giovanni Zecchi Redattore 

DODO 6,5: inizio preoccupante, poi dimostra di essere il giocatore più europeo di tutta la Fiorentina. E pensare che soltanto tre mesi fa non era convocabile a causa del suo infortunio al ginocchio. I capelli viola, questa volta, verranno a chi lo ha rincorso per tutto il tempo.

QUARTA 6,5: forse per la prima volta in stagione pensa più a difendere che ad attaccare. E' comprensibile. Errori pochi, tanta precisione e che feeling con Milenkovic.

BIRAGHI 5,5: come sempre naviga tra personalità e limiti. Si prende per mano la Fiorentina, la guida e la trascina. Ma dal punto di vista difensivo si notato le consuete lacune di un giocatore che continuerà a far discutere Firenze e non solo.

ARTHUR 5: la lentezza nel calcio di oggi si paga, immaginatevi in una finale. Quando ha liberta smista bene il pallone e gestisce la manovra di gioco viola, ma appena l'intensità si alza va in netta difficoltà. Arthur è questo, prendere o lasciare. La Fiorentina, probabilmente ha già fatto la sua scelta.

MANDRAGORA 6: la sufficienza di chi fa molto lavoro sporco, stringe i denti e non si fa notare dalle telecamere. Italiano però avrà apprezzato, senza dubbio.

KOUAME 6: gioca e classe per gran parte del match, ma nel momento più importante fa come il suo compagno Bonaventura. Il soldato di Italiano come sempre non delude, ma quell'occasione...

BELOTTI 5: lotta è vero, ma non serviva questa finale per capire che la Fiorentina non ha un vero e proprio centravanti. Serve molto di più oltre al suo impegno, anche in vista di un possibile riscatto. Ad oggi, molto lontano.

NZOLA 6: quando controlla e scatta fa venire molti dubbi anche al più critico dei tifosi viola. Ogni sua giocata è un gran rimpianto di una stagione che poteva essere e non è stata.

DUNCAN 5,5: nel pre-partita si scalda con i titolari, dettaglio non da poco. Italiano gli affida il centrocampo e con la sua fisicità prova a contrastare l'Olympiacos. Serve però quel "qualcosa in più" che Duncan, non ha messo in campo.

BARAK 5: l'uomo della Conference è rimasto a Basilea. Entra alla ricerca di un cambio di marcia che non arriva. Anche lui, come molti suoi compagni, si unisce alla lista del "vorrei, ma non posso".

IKONE 5: ammettiamolo, ogni volta che entra Ikonè, c'è sempre una flebile speranza che possa incidere in maniera positiva. Ma come spesso accade, il cronometro, annulla e spegne ogni speranza nascosta.

RANIERI 4: il disastro prosegue. Dopo Verona, Ranieri dimostra ancora una volta di essere finito un vortice di errori e disattenzione. Marcato da Quarta e Milenkovic El Kaabi non si è mai reso pericoloso. C'è poco da aggiungere.

BELTRAN S.V. 

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