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Oliver Twist the game: il freddo “mentalista” Christensen infiamma la Fiesole

Oliver Twist the game: il freddo “mentalista” Christensen infiamma la Fiesole - immagine 1
Christensen si è preso la scena: la Fiorentina ha scoperto un argentino acquisito per temperamento e capacità di coinvolgere il pubblico

Alzi la mano chi non è stato preso dal forte istinto di abbracciarlo. Quando al termine della lotteria dei calci di rigore è scattato, saltando i cartelloni pubblicitari, ad esultare sotto la Curva Fiesole. Stiamo parlando ovviamente di Oliver Christensen, l'eroe inaspettato (almeno in questi termini) di ieri sera. C'è molto dei suoi guantoni nella sudata vittoria in rimonta sul Parma. Il portiere danese ha giocato - senza timore di smentita - la miglior partita da quando è arrivato a Firenze, in estate.

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Rompere il ghiaccio dello scetticismo

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Prelevato dall'Hertha Berlino retrocesso dalla Bundesliga, tra gli interrogativi di quanti, molti, neppure sapessero chi fosse. Le prime apparizioni in campo - tutt'altro che brillanti - lo hanno ben presto relegato al ruolo di ennesimo dodicesimo di Pietro Terracciano. Il classe '99 nelle sue prestazioni a difesa della porta viola, infatti, non aveva restituito un'immagine di grande sicurezza, specialmente sui palloni alti. Così, scivolato dietro al n°1 nelle gerarchie si è dovuto accontentare fin qui del ruolo di "portiere di coppa". L'opportunità che attendeva pazientemente si è presentata ieri in un gelido mercoledì sera di inizio dicembre. Se la Fiorentina non è capitolata sotto i colpi del Parma di Pecchia nel primo tempo, molto lo si deve alle parate del glaciale danese. Uno scandinavo atipico, capace di salire in cattedra ancora nei supplementari e soprattutto ai calci di rigore.


Usare la testa 

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È lì che ha coronato il suo personale show di serata, con una particolarissima tecnica in grado di mandare in confusione i rigoristi del Parma. Non ha intercettato nessuna delle conclusioni dagli undici metri, ma ha attirato su di sé i riflettori, finendo col destabilizzare i giovani calciatori ducale. Una tecnica "da mentalista" che ha funzionato, tra urla (trash talking) e gestualità vistosa per togliere concentrazione agli avversari. un po' alla "Dibu" Martinez, portiere dell'Argentina, versione Qatar 2022. Un gioco psicologico che ha funzionato alla perfezione. Missione compiuta, per la gioia incontenibile di Oliver. Da lì il suo personale festeggiamento con le urla sotto la Fiesole, con le dita portate alla testa. Un modo per sottolineare il metodo usato e la sua solidità mentale. I primi ad abbracciarlo? Beltran e Infantino. La Fiorentina ha scoperto un argentino acquisito per temperamento e capacità di coinvolgere il pubblico. Si è preso la copertina e ha conquistato l'affetto dei tifosi viola, non solo sui social dove è stato letteralmente osannato. Lo stesso Italiano ne ha elogiato mentalità e applicazione in allenamento: "Ora è libero di testa e si vede". Adesso lo attende la parte difficile: confermarsi subito, in Ungheria, giovedì prossimo con il Ferencvaros.

Oliver "Twist the game"

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Oliver Twist the game: il freddo “mentalista” Christensen infiamma la Fiesole- immagine 2
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