EDITORIALE

Lo strano caso del dottor Franck e mister Hyde

GERMOGLI PH 19 DICEMBRE 2020

Contro le big Ribery si esalta, ma contro le piccole il rendimento è troppo spesso insufficiente. Una cosa di cui tenere conto pensando al futuro

Simone Bargellini

Ci sono due versioni di Franck Ribery che si alternano continuamente con la maglia della Fiorentina. Uno ha ispirazione, gioca di prima, dispensa numeri di classe e passaggi illuminanti. L'altro gioca quasi da fermo, rallenta l'azione, sbatte sugli avversari. Un po' come il dottor Jeckyll e mister Hyde. Prendiamo le ultime partite: il francese è stato uno dei migliori contro la Juventus per poi ripresentarsi trasformato, in negativo, 7 giorni più tardi con il Bologna. Un caso? Probabilmente no.

Perchè andando a rileggere la storia del Ribery gigliato si nota una netta differenza tra le grandi partite e le altre. Come se quando sente l'atmosfera da big match l'ex Bayern riuscisse a tirar fuori il suo lato migliore, esaltandosi nel confronto con grandi campioni. Ma quando l'avversario e il contesto diventano modesti, complice l'assenza di pubblico, Ribery perdesse - inconsciamente - gli stimoli. Le sue partite più belle di questa stagione? Quella con l'Inter a San Siro e quella contro la Juve allo Stadium. Abbiamo dato uno sguardo alle pagelle di Violanews di Franck e la media voto dice già molto: 6,3 nelle gare contro le "sette sorelle", 5,6 contro le altre. Con qualche eccezione, come gli scontri diretti del girone di ritorno con Torino e Benevento: comunque sfide "pesanti". Insomma se la posta in gioco è alta Ribery spolvera il vestito migliore, ma se l'attenzione mediatica cala spunta mister Hyde. Qualcosa di cui tenere conto nelle valutazioni sul futuro.

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