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L'EDITORIALE

La Fiorentina non vuole giocare fuori Firenze! E il Comune ha zero alternative

Enzo Bucchioni
Dove giocherà la Fiorentina tra il 2024 e il 2026? Un quesito ancora senza risposta

Enzo Bucchioni

Clamoroso: potrebbe arrivare dall’Europa un taglio dei finanziamenti per l’operazione di ristrutturazione dello stadio Franchi così come prevista dall’amministrazione comunale e già approvata nel quadro degli interventi del Pnrr. La Commissione Europea non è completamente convinta dell’intervento, ha espresso perplessità su una parte del finanziamento relativo a 55 milioni aggiuntivi per i Piani Urbani Integrati, tra un mese sapremo, ma ci sono fondati timori che l’operazione possa subire contraccolpi.

Cosa è successo?

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Ieri c’è stato un incontro fra il ministro Fitto e il commissario europeo Gentiloni con la Task Force messa in piedi dalla Commissione Europea per valutare tutti gli interventi programmati dall’Italia nel quadro del Pnrr. L’Europa ha apprezzato il lavoro dell’Italia, ma su tre progetti non c’è stata l’approvazione completa, ma un rimando a un mese per ulteriori analisi.

In particolare, si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi, “La commissione Europea ha contestato l’ammissibilità degli interventi relativi allo stadio Artemio Franchi di Firenze”. In trenta giorni ci sarà un confronto con l’Europa, il Governo è intenzionato a portare avanti i programmi, ma la ristrutturazione del Franchi senza questi soldi, 55 milioni, potrebbe avere debolezze e criticità. L’Europa è stata chiara e vuole essere convinta. Ripeto, tra un mese sapremo.

Preoccupato, ovviamente, anche il sindaco Nardella che si è comunque detto fiducioso della bontà di tutto il lavoro presentato all’Europa. Sono stati immediatamente contattati il governo e il ministro Fitto per avere chiarimenti. Se l’ulteriore finanziamento richiesto dovesse essere bocciato non ci sarebbero le risorse per completare il progetto con il rischio che i lavori iniziati potrebbero non essere completati. Sarebbe una ulteriore follia. Nel frattempo, in attesa, anche se il piano alla fine dovesse essere completamente approvato dall’Europa, i guai non mancano.

Novità assoluta: la Fiorentina non vuole andare a giocare fuori Firenze, si metterà di traverso, e toccherà al comune trovare una soluzione. Naturalmente a costo zero per la società viola. E’ questo in estrema sintesi il pensiero di Rocco Commisso e dei suoi manager che è già stato fatto arrivare all’orecchio del sindaco Nardella in modo chiaro, al di là dei sorrisi di educazione e circostanza immortalati nelle foto americane.

Aspettando l’Europa, un vertice per mettere a fuoco tutti i problemi, i costi e le possibili soluzioni, ci sarà comunque a Firenze prima della fine di aprile, al ritorno in città del presidente viola. La situazione è ovviamente incandescente, la Fiorentina e i suoi tifosi rischiano di avere un danno sportivo enorme, di essere la prima società italiana costretta a emigrare per due anni. Inammissibile e inaccettabile quando invece avrebbero dovuto essere analizzate e trovate soluzioni alternative, anche se non volessimo tornare a uno stadio nuovo che Rocco avrebbe costruito e non l’ha potuto fare per ragioni scritte mille volte.

Un caos e tanta preoccupazione fra i tifosi, ma non è per me un motivo di vanto e neppure una consolazione, visto che ne parlo da sempre, scoprire che oggi un po’ tutti si stiano finalmente accorgendo di quanto sia stato sbagliato decidere di fare il nuovo stadio di Firenze ristrutturando il vecchio Franchi.

Anzi, per me è solo un grande rammarico perché se due anni e mezzo fa fossero stati analizzati e valutati meglio tutti i problemi, i guai e le contraddizioni di questo progetto, se ne fosse discusso pubblicamente, senza prendere per buono tutto quello che il sindaco Nardella raccontava abilmente ai media, forse si sarebbe potuta fermare la macchina. O almeno indurre a una riflessione più approfondita.

Ora ci siamo con i nodi al pettine: dove giocherà la Fiorentina nei due campionati (e speriamo bastino) di inagibilità del Franchi visto che non accetterà altre soluzioni esterne a Firenze? E’ solo uno dei tanti interrogativi senza risposta attorno a questa vicenda, ma adesso diventato il più eclatante, il più impellente perché destinato a cambiare la vita, le abitudini, le consuetudini e condizionare le risorse di quarantamila tifosi. Ma non solo. Per la Fiorentina è prevedibile anche un bagno di sangue economico (trenta milioni di rimessa) e difficoltà di ogni genere sotto l’aspetto sportivo.

Insomma, un enorme pasticcio

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E il sindaco Nardella cosa dice? Boh? Converrebbe fare come quelle tre scimmiette “io non vedo”, “io non sento” e “io non parlo”, ma prima o poi bisognerà dire qualcosa, si dovranno trovare delle soluzioni. Per la verità, se questa operazione fosse stata pensata bene, se la vicenda fosse stata analizzata in tutti i dettagli per tempo da parte del sindaco e dell’amministrazione, nel momento in cui si annunciavano i due anni di Firenze senza Fiorentina, avrebbero dovute essere pronte delle alternative e delle soluzioni. Invece? Zero.

Questo dimostra la superficialità di questa operazione fatta a colpi di spot mediatici, di presentazioni al mondo intero quando il progetto non c’era ancora. Insomma il classico fumo in attesa dell’arrosto che come successe con la Mercafir non è mai arrivato. Questa volta arriverà? Ormai l’operazione è talmente avanzata, anche se sbagliata, che tornare indietro sembrerebbe impossibile. Ma le difficoltà non mancano, a cominciare da un sindaco in scadenza di mandato che presto sarà costretto a lasciare questa patata più che bollente al suo successore.

Intanto ci sono quarantamila tifosi che aspettano di sapere dove andrà a giocare la loro squadra del cuore fra meno di due anni, quarantamila in ansia perché temono di non poter più rinnovare l’abbonamento (alcuni) o di non poter più seguire la squadra (altri) se i costi dovessero lievitare troppo o le distanze essere rilevanti. Per non parlare poi di tutto l’indotto economico che gira attorno a una gara al Franchi e andrà in fumo. Spero solo che il sindaco non si inventi qualche soluzione onerosa per le casse del comune, a suon di milioni di euro a fondo perduto, visto che già il settanta per cento dei finanziamenti dl Pnrr per i lavori del Franchi andranno restituiti.

In una programmazione razionale la costruzione di uno stadio prefabbricato modello Cagliari, per intenderci, avrebbe dovuto essere calcolata anche come costi aggiuntivi all’inizio dei lavori e inserita nella complessità della vicenda. Naturalmente non ci ha pensato nessuno. E l’idea di Giani dello stadio alla scuola marescialli è nient’altro che un’altra boutade già smentita nei fatti e dagli stessi Carabinieri e non gradita neppure alla Fiorentina. Servirebbero, fra l’altro, milioni di euro per adeguare l’impianto, milioni da buttare.

Come finirà?

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Se la Fiorentina si convincerà ad accettare una soluzione extra comune (difficile) non resterà che elemosinare uno stadio il più vicino possibile che comunque non azzererà l’enorme rimessa economica e gli altrettanti enormi disagi per i tifosi.

Nardella è anche sindaco della città metropolitana, ma in questi due anni non gli è neppure venuto in mente una volta di chiamare la sindaca di Empoli, ad esempio. Oggi, naturalmente, la sindaca ha detto che Empoli non è in grado di accogliere la Fiorentina, i tifosi sono contrari e già pronti a manifestare. Ma la politica ha mille soluzioni e si mormora nei palazzi, proprio perché Nardella è sindaco metropolitano, che il comune di Empoli potrebbe essere convinto con l’arrivo di finanziamenti che consentirebbero diversi interventi pubblici e non ultimo il finanziamento della ristrutturazione dello stadio Castellani. All’italiana. Spero siano solo voci del momento, che la collettività debba pagare errori di programmazione sarebbe curioso e inaccettabile.

Comunque è clamoroso il non aver valutato l’impatto di un esodo quindicinale di almeno ventimila tifosi viola, in Toscana o fuori.

Lo hanno fatto informalmente le Questure toscane che avrebbero già fatto sapere di non essere in grado di garantire la sicurezza non solo a Empoli, ma in tutte le eventuali città della Toscana. Sarebbe necessario uno spiegamento di forze impensabile, quasi impossibile controllare questi spostamenti di massa di ventimila tifosi. La Fiorentina, in attesa, ha calcolato anche cosa comporterebbe economicamente l’addio biennale al Franchi fra botteghino, contributo della Lega, cartellonistica e sponsor: circa 15 milioni l’anno.

Tutti questi dati saranno portati nell’incontro di fine aprile. Nardella ha un mese di tempo per trovare una soluzione, probabile che si finisca per proporre l’utilizzo gratis del Franchi restaurato, ma legalmente sono strade strette.

Fra l’altro la Fiorentina è curiosa anche di capire come mai non possa restare a giocare al Franchi durante i lavori, anche se a capienza ridotta, come successo in altre ristrutturazioni simili. Ipotizzo ci siano da rispettare i tempi imposti dal Pnrr per finire i lavori, lavori che però saranno comunque a rischio. Stanno per arrivare altre prese di posizione, probabilmente anche interventi legali contro lo snaturamento della linea architettonica del Nervi che potrebbero incidere sui tempi. Il rischio che i due anni possano dilatarsi c’è.

Ma aspettiamo spiegazioni dettagliate da parte del sindaco e dei tecnici visto che ha già annunciato alcuni lavori preliminari in partenza nella prossima estate e lavori veri e propri all’inizio del 2024. Aspettiamo soprattutto l’Europa, un coniglio e un cilindro…vediamo cosa uscirà. E io, ingenuo, che dopo aver sottolineato dal primo giorno le criticità di questa idea nardelliana, sogno sempre il meraviglioso stadio della Toscana nella piana di Campi pagato da Commisso…

Poi dicono che l’Italia non funziona, ecco una prova, ma la vicenda non è chiusa...

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