La Fiorentina ha deciso: arriverà una punta. Non era così scontato, fino a poche ore fa i dubbi erano tanti, grandi i timori di far saltare investimenti importanti come quello su Cabral, ma alla fine, dopo una serie di riflessioni e di confronti fra la dirigenza, sentito anche l’allenatore, dopo aver analizzato fino in fondo numeri e situazioni, è stata data una forte accelerata sul mercato per trovare una soluzione. Ma quale? Le piste sono tante, le spiegherò nei dettagli, ma c’è un altro fatto nuovo: potrebbe essere addirittura Jovic il giocatore destinato a lasciare Firenze dopo appena sei mesi, potrebbe essere proprio lui a liberare il posto in attacco.
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La Fiorentina ha deciso: arriverà una punta, Jovic può salutare. I ‘casi’ Nico e Rocco
Jovic ai saluti?
—Comincio proprio dal serbo che dopo il primo tempo da incubo di Roma, soprattutto quei venti minuti dopo l’espulsione di Dodò passati a passeggiare mentre gli altri correvano, ha fatto scatenare una serie di reazioni negative. L’atteggiamento di sufficienza ha indispettito, la sensazione che il giocatore non si sia ambientato o non abbia voglia di farlo, è diventata quasi una realtà. Chi lo vede da vicino lo descrive pensieroso e turbato, mostra i chiari segni di una persona insoddisfatta, forse frustrata, reduce fra l’altro anche da una esperienza mondiale fallimentare. Forse pensava di arrivare a Firenze a fare il titolarissimo, credeva che rilanciarsi fosse facile, ma le sue prestazioni non sono mai state all’altezza e la molla non è mai scattata.
E così arriviamo a lunedì scorso. Potrebbe non essere un caso che i primi a cavalcare un possibile divorzio anticipato dalla Fiorentina siano stati i media serbi. E possibile che tutto sia stato fatto filtrare dal suo entourage, se non dall’entourage del suo procuratore. Jovic è in procura con l’agenzia riconducibile a Fali Ramadani, è stato proprio il super agente a confezionare l’operazione che l’estate scorsa aveva portato Jovic alla Fiorentina praticamente gratis, una grande scommessa messa in piedi con il Real Madrid all’ultimo tentativo per cercare di recuperare parte del denaro investito tre anni fa, quasi settanta milioni.
Gratis alla Fiorentina per rilanciarsi con la metà della futura rivendita al Real. I piani sono saltati, è evidente. Il giocatore s’è presentato a Firenze lontano da una forma fisica accettabile, la quasi inattività di tre anni di panchina gli ha tolto brillantezza e ritmo partita, c’è voluto tempo e quando è stato lanciato non è mai riuscito a incidere né in termini di gol né partecipando alla manovra. Un peccato, ma anche un dispiacere: sulla carta per la Fiorentina poteva essere un’operazione molto furba. Evidentemente Jovic non sa trovare dentro di se le motivazioni per rimettersi in gioco, per resettare gli anni da presunto campione, per rilanciarsi.
Questo campionato scialbo, grigio, lontano dalle aspettative di tutti, non serve né a lui né alla Viola e soprattutto priva Italiano di un attaccante sul quale s’erano riposte ben altre speranze. Ricorderete che l’estate scorsa chiesi di Jovic anche ad Ancelotti e il giudizio del suo ex allenatore fu più che positivo. Con Benzema davanti è difficile giocare, ma alla Fiorentina avrebbe potuto fare la differenza. Non l’ha fatta, forse complice il carattere sicuramente non da lottatore come sottolineato anche dallo stesso Ancelotti nelle considerazioni fatte con me. E infatti non ha lottato quasi mai. E così è davvero già arrivato il momento dell’addio?
Non lo sappiamo, sicuramente qualcosa sta succedendo e potrebbe proprio essere il suo procuratore Ramadani a lavorare per trovare un’altra soluzione alla ricerca della felicità e di una nuova situazione favorevole per il suo assistito. Ramadani può avere più sbocchi, lavora con diverse società, ha una pattuglia numerosa di giocatori importanti e rapporti che gli consentono di trovare una strada nuova se è questo che Jovic vuole. Certamente continuare così diventa stucchevole e forse controproducente.
Tanti nomi in ballo
—Se questi rumor, sensazioni e indiscrezioni dovessero acquistare concretezza, è chiaro che agevolerebbero anche il lavoro dei dirigenti della Fiorentina che hanno deciso di prendere un nuovo attaccante, ma hanno l’urgenza di fargli spazio in rosa. Jovic potrebbe essere la soluzione migliore perché non è costato mentre per Cabral, pagato 17 milioni, c’è l’incubo minusvalenza, il rischio di perdere parte dell’investimento. Concludendo: prendere un nuovo attaccante al posto di Jovic e provare ancora a rilanciare Cabral dopo l’infortunio, potrebbe essere la soluzione più gradita. In attesa di capire, a questo punto ecco la domanda: chi prendere?
Come ricorderete qualche editoriale fa, a inizio gennaio, mi sono permesso di suggerire una soluzione-tampone, cioè trovare un giocatore scontento o in esubero nel campionato italiano, per non avere problemi di inserimento e sfruttare l’effetto rivincita. Ha fatto alcuni nomi e descritto situazioni. Credo si riparta da lì, ma non perché l’ho scritto io, è la logica. Non avrebbe senso andare a prendere giocatori all’estero magari pagarli tanto come Cabral, a gennaio è difficile trovare il giocatore giusto e chi ce l’ha non lo vende. L’investimento grosso andrà fatto in estate.
Nel frattempo Caputo, uno dei nomi che avevo indicato, è andato all’Empoli e ha già inciso. Un altro nome da cancellare, ripreso incautamente da chi improvvisa e millanta, è quello di N’Zola. Purtroppo lo Spezia non ha nessuna intenzione di venderlo o di scambiarlo con nessuno, ha già fatto nove gol, è fondamentale, per convincerli al limite servirebbe un’offerta irrinunciabile che la Fiorentina (giustamente) non vuole fare, ma forse lo Spezia non lo cederebbe comunque. Depennato. Cancelliamo anche Lucca che nell’Ajax fatica, ma non ha esperienza di serie A, sarebbe un’altra scommessa. Oggi, in sostanza, nella lista restano Petagna del Monza, Belotti e Shomurodov della Roma e non sottovalutare Henry del Verona. Capisco che tutti questi siano giocatori che non infiammano o da rilanciare dopo periodi no, ma come detto serve una soluzione-tampone, serve un giocatore che possa essere subito funzionale alla manovra d’attacco della Fiorentina. L’ho scritto mille volte e mi ripeto: la squadra di Italiano crea, gioca, ha mentalità, ma è come se giocasse in dieci. Ormai credo l’abbiano capito tutti.
Se sei la terza squadra del campionato dopo Napoli e Milan con 280 tiri e il tuo miglior attaccante ha fatto soltanto tre gol, è evidente che sia un problema dell’attaccante. Se sei la squadra prima del campionato per angoli tirati (124) è chiaro che attacchi molto senza trovare sbocchi. Serve lo sbocco. Neppure io sono eccitato per Henry, ad esempio, ma l’anno scorso nel Venezia, ripeto Venezia, ha segnato 9 gol e fatto tre assist. E’ alto 1,93, l’ho visto battersi e battagliare, apre spazi e gioca con i compagni. A Verona è coinvolto nella crisi della squadra veneta, ma non è male. Ho letto cose da incompetenti (e sono tanti) su Petagna. Intanto è scuola Milan. Nella Spal in A ha fatto 15 e 12 gol, a Napoli ha fatto fatica con Osimhen davanti. Ovvio. Ma ha fisico, lotta, si danna. Va rilanciato, ma il gioco della Fiorentina potrebbe essere per lui congegnale. E’ al Monza in prestito dal Napoli, non è comunque facile prenderlo.
E i due della Roma? L’entourage di Shomurodov ha avuto anche ieri un incontro, si sono parlate pure Roma e Torino che lo corteggia da tempo. Non c’è l’intesa, anzi. La Roma l’ha pagato molto, circa 18 milioni, e vorrebbe un obbligo di riscatto alto e non prestito secco. La Fiorentina è alla finestra. Di Belotti sappiamo più o meno tutto. Sono anni che è accostato alla Fiorentina, da svincolato ha cercato una squadra più importante come la Roma, ma la sua involuzione è evidente: non trova spazio. In viola potrebbe ritrovare un posto da titolare, ma la Roma vuole un obbligo di riscatto a dieci milioni, troppi per un trentenne in difficoltà.
Lasciamo lavorare e decidere i dirigenti viola, dodici giorni sono pochi, ma c’è comunque il tempo per una soluzione e magari trovare qualche giocatore diverso da questi. Il fatto nuovo e positivo è quello scritto all’inizio, la decisione di entrare sul mercato per potenziare l’attacco. Fino a ieri la Fiorentina il mercato non aveva proprio intenzione di farlo, poi fra i dati sempre più negativi, la squadra che fa fatica a segnare, l’operazione di Sottil che avrà bisogno di tempi lunghi, l’infortunio di Cabral, la coppa Italia in ballo con percorso positivo e la Conference da giocare, hanno indotto a imboccare una strada nuova.
Sempre in tema mercato, anche l’arrivo di Sirigu è ormai certo. Il portiere del Napoli giorni fa pensava ancora di andare a giocare da titolare, poi s’è convinto che a Firenze potrà trovare spazio anche a 36 anni ed essere utile con la sua positività nello spogliatoio. Gollini va al Napoli in cerca di riscatto: auguri. Piazzato anche l’ultimo esubero dopo Zurkowski, Maleh e Gollini appunto, vale a dire Benassi. Il centrocampista andrà alla Cremonese, c’è l’accordo. Per il resto, attenzione a Brekalo in scadenza, se ci scappa l’affare o al prestito del giovane Cittadini sul quale s’è inserita anche lo Spezia. Comunque mi aspetto ancora decine di nomi sparati qui e là.
I 'casi' Nico e Rocco
—E qui mi riallaccio allo sconvolgente caso Nico Gonzalez, soprattutto, ma anche a quello di Amrabat. Bisognerebbe spiegare agli avvelenatori di pozzi, a quelli che pensano di avere notizie solo loro, che senza fonti e soprattutto senza umiltà si fanno figure di emme come quelle fatte da molti che avevano già visto Nico in Inghilterra e ora si nascondono. Io di sicuro ho sbagliato e sbaglierò, ma danno noia l’intransigenza, la difesa delle “mie fonti” a prescindere, ma quali fonti?, senza l’umiltà del dubbio che altri potrebbero saperne di più o l’obbligo della verifica. La presunzione, insomma. Non parlo di Di Marzio che forse questa volta è stato messo fuoristrada da qualche intermediario, trattasi di grandissimo professionista che evidentemente a Firenze non ha sempre le fonti giuste, oppure non s’è fidato di qualcuno. Succede. Parlo invece di quelli che fanno i fenomeni a Firenze. Bastava informarsi. Appena tornato ad allenarsi dopo i mondiali è ovvio che Italiano chiedesse a Nico cosa volesse fare da grande. Se unisci un giocatore che risponde all’allenatore di voler rimanere (e questo ho scritto molti giorni fa) a una società che non vuole vendere e a un contratto in scadenza nel 2026, cosa vuoi parlare di Leicester o di altro? Ripeto, di sicuro nessuno è perfetto, ma è inaccettabile l’atteggiamento del tipo se lo dico io è la verità… Anche questa è una deriva da social…
E poi ci metto pure il male sparato su Rocco Commisso per una foto al supermercato, il tutto naturalmente alimentato dai soliti che pensano di “dare la linea” e poi non la danno neppure a casa loro. Ma non vi vergognate? Rocco è una persona umile, i soldi non l’hanno cambiato. Se volete è semplice nella migliore accezione del termine, normale, un miliardario di 74 anni, che non gira con l’aereo privato o la scorta perché pensa siano cose superflue, ma va a fare la spesa al supermercato. Oppure semplicemente gli piace vivere la città, a contatto con la gente normale. E allora? Non sto parlando di calcio, non sono né Rocco né anti-Rocco, parlo di valori, di umanità e di quello che ciascuno di noi fa nella vita a seconda delle origini e dell’educazione che ha avuto, cose che meritano rispetto. Per tutti. La semplicità, l’umiltà, la disponibilità sono dei valori. Tenetevi quelli che non salutano, se la tirano e pensano che siano i soldi a fare le categorie della vita. A questo proposito mi sarebbe piaciuto un commentino del sindaco che sui social è presente anche per dire se piove o c’è il sole. Questa è una roba piccola, ma grave. Se c’è gente che nella civile Firenze ragiona così c’è da essere preoccupati. Invece silenzio e silenti.
Arriva il Torino
—Tornando al calcio giocato, la sconfitta del Napoli in Coppa Italia, dopo quella del Milan, fanno diventare questa manifestazione qualcosa di molto attraente. I quarti con il Torino in casa sono alla portata, ma anche l’eventuale semifinale andata-ritorno, nella peggiore delle ipotesi contro la Roma, potrebbe diventare una partita alla portata della Fiorentina. Come dire che c’è nel futuro una finale possibile: crediamoci. E proprio il Torino, in un pre-test, arriva sabato al Franchi. Gara tosta, anche loro in un momento complicato. Potrebbero giocare Terracciano, Venuti, Milenkovic, Quarta e Biraghi; Bonaventura, Amrabat e Duncan; Ikonè, Kouamè e Saponara. Aspettando sorprese…
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