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Fiorentina, ora la Lazio: al lavoro per la svolta. Bloccato un talento argentino

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L'opzione di rinnovo del contratto di Italiano? Gli allenatori non si bloccano con i contratti, ma con programmi e obiettivi condivisi
Enzo Bucchioni Editorialista 

Cosa fare per uscire da questo momento difficile? E’ l’interrogativo che gira per il Viola Park e passa fra dirigenti, allenatore e giocatori alla ricerca di una soluzione, di una scossa, di un’idea per ripartire. La volontà è comune, è forte: nessun vuol buttare tutto quello che di buono è stato fatto, la stagione è ancora tutta da scrivere fra zona europea in campionato, Coppa Italia e Conference. E’ chiaro che nei momenti di difficoltà, quando non arrivano i risultati, tutto diventa più complicato, tutto è ingigantito, ma è proprio in questi momenti che si vede la differenza fra un gruppo normale e un gruppo speciale come ha dimostrato di essere la Fiorentina in questi anni. Sono stati proprio i leader dello spogliatoio, da Biraghi a Milenkovic, ma anche Ranieri, a suonare la sveglia, a chiedere un impegno doppio e una attenzione ancora più alta in un momento come questo. E’ chiaro che non c’è un problema specifico, se ci fosse sarebbe più facile risolverlo, ma una serie di concause che hanno frenato il rendimento viola nell’ultimo mese. Il mercato ha sicuramente inciso e condizionato, da Bonaventura in giù, fra arrivi mancati e innesti come Belotti e Faraoni da sistemare, gli infortuni lunghi e il recupero degli infortunati è un fattore decisivo, la scarsa forma di qualcuno è evidente, forse anche il modulo ha bisogno di qualche correttivo fermo restando le conoscenze e il gioco che è alla base del lavoro di Italiano. Ci sono sempre delle concause e vanno capite e risolte tutti assieme, a cominciare dl recupero delle motivazioni al massimo livello, ed è quello che si sta facendo al Viola Park fra dirigenti e il gruppo, con costante interessamento anche di Rocco Commisso che, come sempre, vuole essere informato minuto per minuto e telefonicamente è in contatto continuo.

Il recupero di Nico e Jack

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I segnali sembrano positivi. Anche il ritorno a uno stato di forma di alcuni giocatori importanti come Nico Gonzalez è un passaggio fondamentale e dagli ultimi test sembra che l’argentino stia per svoltare. Del resto dopo un infortunio importante e uno stop di quasi due mesi è normale che serva tempo per ritrovarsi. Lo stesso discorso vale per Bonaventura che sembra aver elaborato il no alla Juve e vuol chiudere alla grande la sua avventura in viola, anche per lui c’è anche un posto in Nazionale da conquistare. Se tutto questo lavoro tecnico, psicologico e motivazionale porterà i suoi frutti lo sapremo lunedì sera contro la Lazio, altra gara molto complicata. La squadra di Sarri è in un buon momento, ha battuto il Bayern e anche se manca di continuità di rendimento, ha gioco e giocatori di alto livello. All’andata comunque la Fiorentina meritava di vincere, l’errore di Milenkovic allo scadere l’ha fatta diventare una beffa. Serve recuperare in fretta quella Fiorentina lì. Cambiamenti tattici? Italiano è convinto che sia meglio andare sulle cose che questa squadra ha assimilato, che conosce meglio, ma in allenamento sta cercando soluzioni con moduli diversi compresa l’ipotesi di una difesa a tre e di un centrocampo più folto con Beltran e Belotti in attacco. C’è tempo per confrontarsi e provare sul campo, con la consapevolezza che quando una squadra è in difficoltà, non è al top, anche un aiuto tattico può diventare importante. Alla Lazio, ovviamente, non si dovranno concedere spazio e contropiede, ma questa è storia vecchia.


Testa al presente e al futuro

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Comunque, sapete come la penso. Che il momento sia difficile e la conseguente preoccupazione che ho espresso da qualche settimana siano reali è inutile dirlo, credo però che il disfattismo e il gioco al massacro di questi ultimi tempi sia una conseguenza del clima inaccettabile che circonda da mesi la Fiorentina. Alimentato da troppi che si professano tifosi viola. Ma quali tifosi? In questi momenti la squadra va solo aiutata, la società incoraggiata, l’ambiente deve aiutare perché c’è ancora tutto in ballo, niente è stato perso e i tifosi veri non possono che fare così. Poi, se necessario, verrà il tempo dei processi, delle accuse, delle responsabilità. Ma a bocce ferme. E anche quelli che invocano il prolungamento di Italiano, gli stessi che lo volevano cacciare qualche tempo fa, buttano fumo negli occhi. Il rinnovo è automatico alla conquista dell’Europa League, obiettivo che si può ancora raggiungere. E poi gli allenatori non si bloccano con i contratti, ma con programmi e obiettivi condivisi. Altrimenti meglio dividersi e lo dico sbandierando la mia stima assoluta in Italiano che ben conoscete. Gli allenatori non si tengono a forza, mai. Neanche i giocatori, ma gli allenatori men che meno. Nel frattempo dall’Argentina rimbalza la voce che la Fiorentina avrebbe vinto la corsa al difensore Nicolas Valentini, libero a parametro dal Boca Juniors a fine stagione. Un ragazzo di 23 anni sul quale c’erano diverse squadre, anche l’Udinese. Aspettiamo conferme.

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