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Ecco come ha fatto Italiano a rigenerare Callejon

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Lui e Saponara più di Milenkovic, di Vlahovic, di Amrabat si sono alimentati delle idee del nuovo allenatore

Alberto Polverosi

Nel percorso di rilancio che Vincenzo Italiano ha iniziato da sei mesi con evidenti risultati, c’è un giocatore che più di altri ha beneficiato del cambiamento globale della Fiorentina. Ne ha beneficiato sotto l’aspetto psicologico, innanzitutto, e subito dopo su quello tattico. Quanto all’aspetto tecnico i dubbi erano nati solo nella stagione scorsa quando molti si chiedevano perché mai si fosse ridotto in quelle tristi condizioni un calciatore del suo livello, un calciatore come Callejon. Lui e Saponara più di Milenkovic, di Vlahovic, di Amrabat si sono alimentati delle idee del nuovo allenatore e oggi è un giocatore rigenerato.

Era stato acquistato dalla Fiorentina nell’estate dell’anno scorso, nelle stesse ore in cui Chiesa era stato ceduto alla Juventus. Costo zero. Il Napoli, a 33 anni, aveva deciso di non rinnovargli il contratto dopo 7 brillantissime stagioni. Lo spagnolo a destra, Insigne a sinistra, la coppia di esterni di Rafa Benitez, Sarri e Ancelotti aveva trascinato il Napoli verso grandi risultati. Di più, ne aveva contraddistinto il gioco. Solo nelle ultime due stagioni vesuviane Callejon non era andato in doppia cifra come numero di gol segnati, ma era comunque arrivato a 33 presenze. Nella scorsa tribolata stagione dei viola si era perso come il resto della squadra, però la sua difficoltà sembrava ancora più profonda rispetto ai suoi compagni. La concomitanza della partenza di Chiesa e del suo arrivo aveva creato subito confusione, molti pensavano a una sostituzione tattica, ma Callejon con Chiesa non c’entra niente, appartengono a due modi completamente diversi di vedere e giocare a calcio. Dai 2.176 minuti dell’ultimo campionato col Napoli, Callejon è passato così ai 654' con la Fiorentina, con appena un assist, più un gol segnato in Coppa Italia. Non c’entrava niente nemmeno con il modulo di Iachini, il 3-5-2, che poi ha ereditato Prandelli. Ma questa è storia vecchia.

Italiano lo ha rimesso al centro dell’idea della Fiorentina, una squadra che sviluppa il suo gioco d’attacco sugli esterni. Il 4-3-3 gli ha restituito gli spazi a lui più cari, l’intesa con l’altro spagnolo viola, ed ex madridista pure lui, Odriozola, ha fatto il resto. Oggi Callejon è già arrivato a 989 minuti giocati in campionato, ha segnato un gol e offerto due assist, ma è nella manovra che la sua presenza è diventata quasi centrale. Quando la Fiorentina attacca a destra, mette spesso in difficoltà la difesa avversaria, con Callejon che si accentra e Odriozola che gli sfila alle spalle. E’ un esterno diverso da Sottil, che punta l’uomo, lo salta in dribbling, va sul fondo e crossa; diverso da Nico Gonzalez che si incolla la palla al piede e taglia per vie centrali un po’ come fa Hernandez nel Milan; diverso da Saponara che gioca da esterno pensando da trequartista. Callejon si presta al gioco della Fiorentina perché ne conosce i tempi meglio degli altri. Italiano si fida ciecamente di questo giocatore, gli ha ridato fiducia, lo ha rigenerato, appunto. A 34 anni Josè Maria Callejon è tornato il giocatore dei tempi napoletani.

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