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DUE VELOCITA'

Comuzzo in panchina e Cubarsì MVP agli ottavi di Champions. Dov’è la verità?

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Prendiamo il caso del 2007 lanciato da Xavi nel cuore della difesa del Barcellona per riesaminare una delle accuse più frequenti tra quelle mosse a Vincenzo Italiano
Federico Targetti
Federico Targetti Redattore 

Parliamo di giovani difensori. Ieri il Napoli è uscito dalla Champions League perdendo 3-1 sul campo del Barcellona, e Osimhen è rimasto a secco. A mettergli la museruola ci ha pensato, non senza un filo di polemiche per un intervento dubbio in area, Pau Cubarsì, catalanissimo numero 33 dell'undici di Xavi, poi insignito del premio di miglior giocatore della partita. Il dettaglio che rende il tutto impressionante? Cubarsì ha 17 anni, è un classe 2007. "E' il giorno più bello della mia vita", ha detto, ma a sensazione ne vivrà tanti altri ancora più belli.

Anche Pietro Comuzzo ha bei ricordi legati al Napoli. Lui due anni più "vecchio" di Cubarsì, ha esordito in Serie A proprio al Maradona, in un momento complicato della partita poi vinta per 1-3 dalla Fiorentina nel momento probabilmente più alto della stagione in corso. Fino ad oggi, Comuzzo conta poco più di un centinaio di minuti tra Conference League e campionato, da quarta scelta in difesa dopo l'addio di Mina che non è stato sostituito "per esplicita richiesta di Italiano", che quindi punta su di lui.


Italiano si è spiegato

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Comuzzo ha grandi qualità e margini di crescita. Farà parlare di sé perché ha qualcosa di diverso rispetto ai suoi coetanei. Sa che potrà avere spazio in qualsiasi momento, ma domani è una partita importante e andrà in campo la squadra migliore per poter raggiungere il risultato.

Parole del tecnico non più tardi di una settimana fa, quando gli veniva chiesto di rendere conto del mancato ingresso del numero 37 a Torino, dove invece era stato fatto entrare Mandragora adattato in difesa. Ci sono ragioni tattiche e tecniche, come per esempio la maggiore abilità di Mandragora con i piedi in situazione di superiorità numerica, non ci interessa attaccare Italiano su un tema trito e ritrito. Ma la traduzione delle parole riportate sopra in altri termini è: "Verrà fuori, ma non lo vedo tra i migliori che ho a disposizione". Giovane o meno, se c'è chi è più forte di te vai in panchina. Inoltre, Xavi ha a disposizione La Masia, una fabbrica di talento che certo non è stata costruita in un giorno, e una seconda squadra che milita in terza divisione, un progetto che presto anche la Fiorentina potrebbe abbracciare. Il Barcellona è in serie difficoltà economiche e si rifugia nei giovani (forti) che ha a disposizione, la Fiorentina ha i conti a posto e può permettersi di scegliere solo in base alle preferenze dell'allenatore. E poi, se avete guardato la partita di ieri, possiamo concordare serenamente: Cubarsì è un predestinato, Comuzzo probabilmente (non è che l'abbiamo visto abbastanza da esserne sicuri al 100%) si attesterà "solo" sui livelli di un buon giocatore.

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