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Castrovilli, un’utopia. Fortini, una bellissima speranza

Magrini
Il tema Castrovilli, con il suo rientro prende piede. L'opinione del nostro Matteo Magrini, nella sua consueta imbucata su Violanews.com
Matteo Magrini

“Capacità naturale, istintiva, di giudicare rettamente, soprattutto in vista delle necessità pratiche”. In una parola: buonsenso. Lo so, nel calcio come nella vita, ce ne riempiamo spesso la bocca salvo poi non farne uso praticamente mai. Eppure, l'altro giorno, non ho potuto fare a meno di pensare che c'è un caso nella Fiorentina per il quale (appunto) servirebbe tanto buonsenso. E' successo lunedì pomeriggio quando, spinto dalla curiosità di vedere a che punto fosse Gaetano Castrovilli, mi son messo a guardare Milan-Fiorentina Primavera.

Così, mentre lo osservavo, mi è venuta in mente una riflessione: ma davvero non si può far niente per evitare l'addio? La domanda, almeno per quello che filtra da tutte le parti in causa, è puramente retorica. Al momento infatti, esiste forse una possibilità su un milione che Gaetano a fine stagione possa rinnovare il proprio contratto. Salvo sorprese insomma, a giugno la sua strada e quella dei viola si divideranno. Colpa di rapporti compromessi nei mesi scorsi, durante le trattative (poi miseramente fallite) per il prolungamento, e di una situazione fisica che comprensibilmente spinge la società ad avere non uno, ma mille dubbi, sul suo recupero.


Detto questo, la domanda sorge spontanea: a chi conviene che finisca così? Al giocatore? Possibile. Eppure mi sembra difficile (non a caso lo aveva acquistato il Bournemouth, non il Real Madrid) che dopo due anni del genere e con due interventi al ginocchio alle spalle ci possa essere qualche club di prima o primissima fascia disposto a fare chissà che tipo di investimento su di lui. Alla società? Beh, forse risparmierebbe qualcosa sul monte ingaggi, ma pensiamo un attimo al centrocampo attuale. Ci sono Duncan (peraltro in scadenza, seppure con opzione per portarla al 2025), Mandragora, Barak, e stop. Il resto, è un enorme punto interrogativo. Arthur quasi certamente non verrà riscattato, Bonaventura semmai dovesse rinnovare avrebbe comunque 35 anni e Maxime Lopez verrà rispedito al mittente. E poi Amrabat, destinato a tornare per poi ripartire. Quel reparto insomma, dovrà essere ricostruito praticamente da zero.

E così torniamo al punto di partenza. Perché non rimettersi attorno ad un tavolo con Castrovilli per provare, con un po' di buonsenso, ad andare avanti insieme? Sarebbe, per quanto mi riguarda, la situazione ideale per tutti. Gaetano potrebbe ricostruirsi la carriera in un ambiente che conosce ormai benissimo, in una città che lo apprezza e che avrebbe la pazienza per aspettarlo mentre la Fiorentina (pur correndo il rischio di non ritrovare il giocatore pre infortuni) si ritroverebbe in casa un centrocampista che difficilmente avrebbe le possibilità (o la voglia, parlando di investimenti) di acquistare altrove. Utopia, me ne rendo conto, ma come disse De Andrè, “un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura”.

P.S: guardando quel Milan-Fiorentina, ho visto uno squarcio di luce sul futuro. Un raggio mancino. Fa il terzino sinistro, si chiama Nicolò Fortini, ed è per distacco il ragazzi più interessante della formazione di Galloppa. Senza entusiasmi eccessivi, sia chiaro, ma segnatevi questo nome.

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