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Cabral o Jovic? Possono partire entrambi. Tanti dubbi sull’ipotesi Padovani

Enzo-bucchioni
Il dilemma tra il centravanti brasiliano e l'attaccante ex Real continua anche a stagione conclusa, intanto gli obiettivi da seguire e prendere sono tanti, in tutti i reparti
Enzo Bucchioni Editorialista 

Tutto confermato, la Fiorentina si sta già muovendo sul mercato per dare una squadra più forte a Italiano e le idee sono molto chiare. Come anticipato martedì scorso, i quattro obiettivi prioritari sui quali si investirà di più sono portiere, difensore centrale mancino, regista davanti alla difesa e attaccante. Ma la strategia è ancora più raffinata, si va verso la creazione di una rosa di 22 giocatori tutti titolari o quasi. Meglio, si cercheranno le alternative in tutti i ruoli. Quindi si stanno valutando anche i sostituti di Dodò e Biraghi, titolari quasi inamovibili, ma che devono pur sempre rifiatare, essere inseriti nelle rotazioni quando è necessario. Non a caso la società viola sta monitorando la posizione di Bereszynski che il Napoli ha deciso di non riscattare e restituire alla Sampdoria che è retrocessa. Il polacco in serie B non resterà e sulla corsia destra può davvero offrire garanzie. Ma, come detto, visto che Terzic è sul mercato, si cercherà anche una soluzione per la corsia sinistra. Tanto più che Biraghi ha 31 anni e quest’anno ha giocato tantissimo. Tornando al piano di massima concordato da Rocco Commisso, Joe Barone e Italiano, ripeto i nomi dei giocatori che saranno venduti, andranno in prestito o saranno lasciati liberi. Il rinnovamento coinvolgerà a diverso titolo Amrabat, Igor, Sottil, Saponara, Terzic, Venuti, Duncan, Bianco, uno fra Jovic e Cabral o forse entrambi se capita l’occasione. Lo zoccolo duro dei confermati sarà composto da Nico, Dodò, Milenkovic, Biraghi, Castrovilli, Quarta, Bonaventura, Mandragora, Ikonè, Brekalo, Barak, Ranieri, Terracciano, e come detto uno fra Jovic e Cabral, probabilmente quest’ultimo. Ma se dovessero esserci gli incastri giusti e senza troppe minusvalenze, potrebbero anche partire entrambi.

Gli obiettivi di mercato

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Come si vede il rinnovamento sarà profondo perché dopo due anni tirati al massimo è evidente che qualche giocatore abbia mostrato dei limiti e usura anche mentale, altri vogliono andar via (Amrabat) o altri ancora giocare di più per provare a fare l’ultimo step come Sottil o Bianco. Cominciano girare decine di nomi dai quali toglierei Milik, vuole la Juve o in alternativa la Champions con la Lazio, e Berardi da tempo in ottica Lazio e vicino ai trent’anni quindi lontano dall’idea viola di spendere tanto solo per giocatori che possano avere un mercato futuro. I dirigenti viola cercheranno di centrare gli obiettivi prioritari (portiere-regista-difensore-attaccante) prima dell’inizio del ritiro per far lavorare Italiano con la squadra-base. Non sarà facile, ma per ogni ruolo ci sono almeno tre nomi (anche cinque per alcuni) segnati sul taccuino dei dirigenti e valutati con l’allenatore. Per il portiere, oltre a Vicario idea in piedi, ma complicatissima, teniamo caldi Cragno, Carnesecchi, Audero. Per il difensore va sottolineato il nome di Mattia Viti, 21 anni, pagato l’anno scorso dal Nizza circa tredici milioni, e seguito dai dirigenti viola già quando giocava nell’Empoli. Per Transfermarkt il suo valore attuale e di circa 10 milioni. A centrocampo Maxime Lopez interessa, ma qualche remora resta per il fisico non certamente da gladiatore. L’obiettivo vero è l’argentino Dominguez del Bologna, in scadenza fra un anno, ma piace anche Schouten. Per l’attacco teniamo caldi Dia e Nzola, l’ultimo nome sul taccuino è quello di Ngonge, belga del Verona che ha giocato cinque mesi alla grande. Punta centrale se serve, ma anche esterno. Attenzionato pure Orsolini perché come sappiamo, Italiano vuole quattro esterni e con l’addio di Saponara e Sottil, non possono bastare Nico, Ikonè e Brekalo.


Capitolo stadio

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Rinviata di due settimane la data ultima per partecipare alla gara. Problemi tecnici, ma sarà comunque difficile senza i soldi necessari, con un progetto faraonico da realizzare. Non resta che aspettare e vedere se l’ottimismo nardelliano avrà colpito ancora. A questo proposito con altrettanta sicurezza è stata data per fatta l’ipotesi Padovani. Intanto c’è da segnalare l’irritazione della Federugby, ma soprattutto se date un’occhiata all’impianto vi renderete conto delle enormi difficoltà da superare per far giocare una partita di serie A. Per metterlo a norma serviranno circa dieci milioni secondo stime non dell’amministrazione, ma di tecnici. Altri dieci milioni che servirebbero come il pane invece per le strade a pezzi dappertutto (le buche sono tornate anche sui viali) o altri interventi pubblici, invece di buttarli per continuare ad assecondare un’idea sbagliata. Come detto da tempo, è arrivato ufficialmente anche il ricorso della Fondazione Franchi. Non sarà l’ultimo. Ma il sindaco tiene duro, a questo punto diventa un enorme dispetto per il nuovo cittadino che arriverà fra pochi mesi e si troverà uno stadio da fare con settanta milioni in meno del necessario, lievitazione di costi, e ricorsi vari. Aspettando la gara, naturalmente…

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