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Cabral, ci siamo quasi. E adesso il brasiliano merita continuità

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Infortunio a parte, l'inizio del 2023 per il 9 viola è stato incoraggiante

Alessandro Bracali

"Non segna neanche in amichevole". In molti parlavano così di Arthur Cabral durante la lunga pausa della stagione causa-Mondiale ed in effetti proprio in quelle partite disputate in fase di preparazione dalla Fiorentina il brasiliano era apparso in difficoltà, sia dal punto di vista fisico che tattico. Poi, però, con l'inizio del nuovo anno solare, il clima intorno al centravanti brasiliano è cambiato, forse anche grazie alla prestazione convincente mostrata contro il Monza alla ripresa del campionato, impreziosita da quel super-gol che ha ricordato quelli segnati dai grandi bomber del passato sotto la Fiesole. Segnatura a parte, a piacere di quella prova era stato il piglio con cui il numero 9 gigliato aveva giocato contro i brianzoli, i movimenti e le occasioni create in attacco. Ma sul più bello, l'infortunio patito pochi giorni dopo contro il Sassuolo ha rallentato la sua crescita e, una volta, tornato a disposizione, Cabral si è rivisto sorpassato nelle gerarchie da Luka Jovic.

La staffetta

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Tra i due attaccanti centrali viola c'è una sana competizione e dalle scene che si vedono in campo sembra esserci anche un ottimo rapporto. Meglio così. Ma diciamolo pure senza grossi dubbi: non è che l'alternanza Jovic-Cabral abbia poi così giovato alla Fiorentina. Anzi. Lo dicono i numeri. Ed in particolare neppure al centravanti ex Basilea, che fin qui rispetto al compagno serbo ha avuto meno chance, specie dal 1'. Ecco perché, forse, è arrivato il momento di scegliere finalmente un titolare, considerando anche la particolarità del ruolo, che necessita più che in altre zone del campo di continuità e fiducia da parte di tecnico e compagni. Cabral ha quell'attitudine al battagliare con i difensori avversari, al fare a sportellate, al combattere su tutto il fronte d'attacco, che a Jovic spesso, troppo spesso, manca eccome. Il brasiliano, che appare anche molto migliorato sotto il profilo dei movimenti e della partecipazione al gioco, può meritare a questo punto di avere a disposizione una serie di partite per mostrare le proprie qualità e far capire alla società se lui stesso può rappresentare un profilo da considerare anche per il futuro. Perché la Fiorentina, prima o poi, la scelta sul suo vero numero 9 la dovrà fare per forza.

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