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Piaccia o no la maglia è questa, la ribellione dei tifosi viola nell’estate 1981

Piaccia o no la maglia è questa, la ribellione dei tifosi viola nell’estate 1981 - immagine 1
Uno speciale di Violanews (con immagini) di quei giorni in cui i Pontello "cancellarono" la tradizionale divisa viola
Roberto Vinciguerra
Roberto Vinciguerra Redattore 

La nuova maglia piace o non piace?   Come sta succedendo, oramai, da diversi anni i tifosi rivivono periodicamente la situazione che si creò nel luglio del 1981 quando la famiglia Pontello presentò le nuove divise, lasciando letteralmente sbalorditi tutti gli appassionati viola.

Rispetto alla tradizionale casacca, infatti, quella divisa (con cui, ricordiamo, la Fiorentina sfiorò lo scudetto 10 mesi dopo) riportava sul petto il nuovo simbolo della società, cioé un grosso disco bianco al centro del quale campeggiava un giglio stilizzato con la "F" nella parte destra. Il "vecchio" giglio, che aveva contraddistinto 55 anni di storia gigliata, era sparito. Trattavasi di una delle prime operazioni di marketing assolute in Italia legate al calcio. I Pontello, in pratica, avevano creato un nuovo "brand" con il quale erano diventati una sorta di "esclusivisti" del nuovo marchio gigliato, su cui avevano basato una massiccia campagna di prodotti legati all'attività della Fiorentina. Una particolarità cromatica era rappresentata dall'introduzione del colore rosso nel colletto e nei bordi delle maniche, che, in pratica, aveva sostituito il bianco. Sul retro della maglietta anche il numero, rosso, era contenuto in un disco bianco. Anche i pantaloncini cambiavano ufficialmente colore: dallo storico bianco si passava al viola, in una divisa, praticamente, a tinta unita. La seconda divisa era totalmente bianca, mentre la terza, che non venne mai utilizzata, era totalmente azzurra.


Lo sponsor era l'industria di abbigliamento Farrow's, il cui nome campeggiava sopra questo disco bianco (per la precisione sulla maglia apparve la scritta "j.d. farrow's"). La società gigliata aveva raggiunto l'accordo anche con un altro sponsor, l'azienda di profumi "Roger & Gallet", il cui nome, comunque, non apparve mai sulle maglie viola.

Queste nuove divise vennero presentate la sera del 21 luglio 1981 durante una cerimonia presso lo Sporting Club al Poggio Ugolino, ma, sui giornali, apparve solo il giorno dopo l'immagine del giovane Franco Merendi (difensore della "Primavera" gigliata) che indossava la nuova divisa. Lo stesso 21 luglio, nel pomeriggio, diverse migliaia di tifosi erano accorsi allo stadio per salutare la nuova Fiorentina nel giorno del raduno. Nessuno di loro, ovviamente, era a conoscenza della nuova maglia che avrebbero indossato quei giocatori. In città i malumori, per questa "svolta storica", nacquero immediatamente e non mancarono anche clamorose iniziative contro quello che, per molti, rappresentava uno scempio alla gloriosa maglia viola: undici consiglieri comunali avevano intravisto un'offesa sia al buon gusto della città che alla tradizione, un tifoso si rivolse, addirittura, al pretore, mentre un socio azionista dell'A.C. Fiorentina (Antonio Ammannati) si rivolse al giudice a causa del mancato rispetto, da parte della società viola, dello statuto sociale. In effetti, all'articolo 3, si poteva leggere che "nello svolgimento dell'attività sportiva assumerà le insegne ed i colori che già furono dell'AC Fiorentina nel solco di un'immancabile continuità ideale...". Violanews, attraverso le pagine de LA NAZIONE dell'epoca, vi ripropone i momenti più importanti di quel periodo che caratterizzò, poi, la maglia della Fiorentina degli anni ottanta.

 

 

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