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Tante idee e pochi dogmi: cosa si nasconde dietro la crescita di Palladino

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Palladino deve aver trovato l’idea di cambiare tutto e virare sul 4-2-3-1 nel finale di stagione, a partire dalla sfida con il Milan, stravinta 4-2. Segno che vive di idee, non di dogmi. 
Redazione VN

Il Corriere dello Sport analizza il profilo di Raffaele Palladino. Oltre Gasp-Juric c’è dell’altro. Da calciatore il tecnico del Monza aveva un bel feeling con Donadoni, suo allenatore a Livorno e ct dei suoi giorni con indosso l’azzurro della Nazionale maggiore. Palladino ha lavorato con due futuri ct campioni del mondo: Marcello Lippi, che alla Juve lo fece debuttare in prima squadra, e Didier Deschamps, tecnico bianconero nell’anno della risalita in Serie A. Nel calcio come nell’arte, nessuno può a fare a meno delle contaminazioni. Dai vecchi appunti presi quando si allenava con Lippi, chissà, Palladino deve aver trovato l’idea di cambiare tutto e virare sul 4-2-3-1 nel finale di stagione, a partire dalla sfida con il Milan, stravinta 4-2. Segno che vive di idee, non di dogmi. 

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