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Serie A, è corsa al protocollo fantasma: la Uefa attende risposte entro il 25 maggio

Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images

La corsa contro il tempo della federazione per definire gli aspetti necessari alla ripresa

Redazione VN

Il calcio italiano si appresta a vivere le tre settimane decisive. La UEFA, come riportato dal Corriere dello Sport-Stadio, ha fissato al 25 maggio il termine ultimo perché le Federazioni comunichino se e come intendono completare i campionati nazionali. Fermo restando che l’ultima decisione spetterà al Governo, come confermato dall'assemblea di Lega di venerdì. Tutti i club sono favorevoli alla ripresa, purché sussistano le adeguate condizioni di sicurezza, altrimenti toccherà allo Stato abbassare la saracinesca. Il passaggio obbligato è quello del protocollo, anzi dei due protocolli: uno per la ripresa degli allenamenti e un altro per le partite. Ci sono due settimane di tempo fino al 18 maggio, per raggiungere l’obiettivo. Com'è noto, il documento siglato dalla Federcalcio è stato giudicato insufficiente dal Comitato tecnico-scientifico. Occorre una nuova versione che soddisfi tutte le necessità, con l'ausilio della Federazione dei Medici Sportivi (Fmsi). Il nodo principale riguarda la gestione di una nuova positività: il protocollo della Figc escludeva la quarantena dei compagni, mentre la Fmsi ribadisce la necessità dell'isolamento  per chiunque abbia avuto contatti. Esiste inoltre il problema delle responsabilità civile attualmente sulle spalle di presidente o amministratore delegato e del medico. Senza contare poi tutte le squadre che nelle polizze assicurative per giocatori e dipendenti non hanno considerato le conseguenze di una patologia dovuta ad una pandemia. Fino ad arrivare ai dubbi etici sull’opportunità di  eseguire cosi tanti tamponi ai calciatori, mentre continuano a scarseggiare per il resto della popolazione. Si preannuncia una vera e propria corsa contro il tempo.

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