“La Fiorentina ha preso Kokorin anche perché il suo allenatore è Cesare Prandelli, uno che trasforma le pecorelle smarrite del calcio in giocatori veri, uno che sa trattare con le teste calde, da cui attinge sempre (quasi sempre) il meglio”. Questo troviamo scritto nell’edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio. I primi, con cui Cesare ha avuto a che fare, riguardano la sua espereinza sulla panchina del Parma nella stagione 2002-03 e abbraccia l’intero tandem d’attacco. Adrian Mutu e l’imperatore Adriano. Le voci sul carattere complicato di entrambi erano già ben note, ma Cesare riuscì a trarre il meglio dai due ragazzi, facendo parlare di loro solo per le prodezze dentro il rettangolo di gioco. Il rapporto con Mutu in particolare diventerà ancora più speciale quando le loro strade si rincontreranno a Firenze. Il rumeno era reduce dal caos scoppiato in Inghilterra in seguito alla sua positività alla cocaina, ed era attualmente di proprietà della Juventus. Prandelli spinse per volerlo a Firenze, e i cinque anni successivi del fenomeno lo premiarono. Ma le fortune del tecnico con i cattivi ragazzi non sono certo finite. Tutti noi infatti ci ricordiamo la nazionale italiana dell’europeo 2012, trascinata da Balotelli e Cassano. Indimenticabile la doppietta del primo contro la Germania in semifinale, con il “peter pan” di Bari assoluto ispiratore. Lo stesso centravanti che però lo "abbandonò" nella disfatta del mondiale del 2014. Insomma, la carriera di Prandelli è stata caratterizzata dalla sua voglia e bravura nel convertire i conclamati "ragazzacci". Ora però deve superarsi, Kokorin sotto questo aspetto garantisce il massimo.
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Arriva Kokorin, Prandelli è uno specialista nel convertire i “bad boys”
Durante la sua carriera Cesare ha saputo trattare giocatori che avevano la fama di avere un carattere piuttosto difficile
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