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La Repubblica
Quella di domani sera al Meazza, tra Milan e Fiorentina, vedrà anche una sfida nella sfida in panchina: da una parte Stefano Pioli, dall’altra Vincenzo Italiano. Prima giocatori, poi allenatori con inizi e percorsi che trovano nella gavetta l’aspetto in comune. Un confronto alla pari, tra due tecnici che adottano un sistema di gioco simile ma con sfumature decisamente differenti. Pioli, un viaggio davvero lungo per tutta Italia: dalla Salernitana al Parma, dal Palermo al Bologna. È qui che riesce a portare la squadra al nono posto segnando una svolta significativa, col passaggio alla Lazio tra alti e bassi, quello all’Inter e il ritorno da tecnico alla Fiorentina. Impossibile non tornare con la mente a Davide Astori e a uno dei momenti più tragici che il club viola, e tutti coloro che facevano parte di quel gruppo e di quell’ambiente, hanno vissuto insieme a Pioli dopo la scomparsa del capitano il 4 marzo 2018. L’apice di carriera sarebbe stato toccato nel 2022, con la conquista del titolo da tecnico del Milan. Il giusto riconoscimento per un allenatore che ha fatto della difesa a quattro il suo marchio e al quale viene riconosciuto, tra le sue doti migliori, quella di aggregare. Formare e tenere unito il gruppo, lo spogliatoio. Il tecnico della Fiorentina, a differenza di Pioli, è partito dalla Serie D e nel giro di pochi anni è riuscito a risalire grazie ai risultati conquistati sul campo tra promozioni record e salvezze spettacolari. Già col suo Spezia, Italiano, riuscì a battere i rossoneri. La difesa a quattro è un punto in comune, così come quel 4-3-3 che può variare in 4- 2- 3- 1 che i due tecnici utilizzano spesso. Entrambi puntano a dominare il gioco, anche se negli ultimi tempi Italiano ha mostrato come la sua squadra stia iniziando a interpretare al meglio la sintesi richiesta tra massima concretezza e predisposizione al possesso. Gli ultimi due confronti tra Fiorentina e Milan hanno visto la vittoria dei rossoneri al Meazza esattamente un anno fa con lo sfortunato autogol di Milenkovic in pieno recupero e poi, lo scorso marzo, il successo dei viola con lo stesso punteggio ( 2- 1) con Gonzalez e Jovic che accesero l’entusiasmo dei tifosi in una seconda parte di stagione davvero al top. Gare sempre combattute, spesso avvincenti, mai banali e col risultato sempre in bilico. D’altronde il bilancio tra i due allenatori racconta di un’assoluta parità: tre vittorie per Italiano, tre successi per il tecnico dei rossoneri. Un equilibrio che entrambi, domani sera, proveranno a spezzare. A riportarlo La Repubblica
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