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Parisi e Maxime Lopez: adesso Italiano vuole le risposte sul campo

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L'analisi de La Repubblica sulle due grandi speranze dell'ultimo calciomercato estivo viola
Redazione VN

La Repubblica scrive oggi sulle sue pagine di due giocatori sui quali la Fiorentina puntava e punta molto: Fabiano Parisi e Maxime Lopez. Vincenzo Italiano fin qui non sta trovando i segnali sperati: sul settore di sinistra e in mezzo al campo, infatti, le due pedine arrivate in estate sembravano perfette per il sistema di gioco viola anche e soprattutto nell’ottica di dover dare il cambio ai due titolari di diritto di quel ruolo, il capitano Biraghi e il regista Arthur. Eppure, al di là di alcune parentesi discrete, entrambi non stanno riuscendo a mantenere le attese. Parisi ha faticato quando è stato spostato sulla destra in occasione degli infortuni di Dodo e Kayode, ed in quel momento sono arrivati alcuni errori inevitabili ma forse anche un calo netto dell’autostima del giocatore. Nelle ultime undici di campionato Parisi è partito dal primo minuto soltanto in un’occasione, contro l’Inter. Poi per lui sei panchine e una tonsillite che l’ha lasciato fuori dai convocati nell’unico successo di questo periodo negativo dei viola, una settimana fa, contro il Frosinone. Non esattamente il rendimento sperato dal giocatore e atteso da Italiano. Parisi avrà presto un’altra occasione per riscattarsi e tornare sui livelli che hanno spinto la Fiorentina a spendere intorno ai 10 milioni di euro per portarlo in viola. Arriveranno i tanti impegni ravvicinati tra campionato, Coppa Italia e Conference League. Italiano avrà bisogno del suo interprete, così come di Maxime Lopez. A livello di aspettative, la situazione è molto simile. Il francese era arrivato per alternarsi con Arthur e permettere al brasiliano di gestire i suoi momenti non al top lungo la via della continuità. Come in questo momento, dove il regista in prestito dalla Juventus è alle prese con qualche acciacco e con una condizione definita da Italiano intorno al 40%. Ecco perché l’impiego di Lopez sarebbe stato naturale in questa fase della stagione. Eppure soltanto cinque panchine nelle ultime otto di campionato, una sola volta da titolare a Lecce e un’altra in cui Italiano ha preferito schierare al suo posto Mandragora. Questione di forma, fisica e mentale, ma anche di caratteristiche richieste contro avversari fisici che attuano una forte pressione. Come accaduto a Bologna, dove i viola hanno sofferto molto nella zona centrale del campo e Italiano ha inserito Lopez soltanto per gli ultimi sette minuti.

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