Ultimamente ha ‘traslocato’ spesso a sinistra, anche perché a destra si è notata una crescita generale della catena composta da Dodò ed Ikoné. Per un mancino giocare a sinistra vuol dire scendere sul binario ed accentrarsi poco o niente. Partendo da quella zona di campo, infatti, non ha mai segnato in stagione. Italiano gli chiede il guizzo, l’intuizione del campione. La giocata che possa stappare la partita. Ma non solo.Nico è applicatissimo, mai come in questo momento partecipe e coinvolto anche senza palla. Non è raro vederlo rincorrere gli avversari fin dentro la propria metà campo. Atleticamente ha alzato il livello anche se è chiaro possa pagare qualcosa in fatto di lucidità e concretezza sotto porta. L’ultimo gol su azione (splendido) risale al 29 gennaio all’Olimpico contro la Lazio. Poi la rete dal dischetto contro il Milan ed una serie di buone partite (come in Turchia) senza finire nel tabellino dei marcatori. A Italiano va bene così. Questo Nico applicato è un esempio per tutti. Anche se pure lui vuole tornare a segnare con regolarità il prima possibile. Dalla nazionale argentina rientrerà carico a molla. Un bene anche per la Fiorentina. Lo evidenzia La Nazione
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