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Montiel, lo spagnolo gracile con un sinistro da chirurgo. Che rivincita in Coppa Italia

Redazione VN

Lo spagnolo classe 2000 ha sfruttato l’occasione Ora il compito più arduo: confermarsi. Ma c’è la ricetta di famiglia: umiltà e lavoro

Si parla anche di Tofol Montiel stamattina su La Nazione. Il quotidiano sottolinea l'abilità dello spagnolo classe 200 nello sfruttare l'occasione: era stato dimenticato quasi da tutti, ma a Udine si è ripreso con gli interessi i riflettori. Dopo la rete decisiva segnata ai supplementari in Coppa Italia, il primo a raggiungerlo Eysseric, un altro tolto dalla naftalina da Prandelli. Segno del destino o del caso. Certo questo gol è una piccola rivincita per il maiorchino, tornato a Firenze dopo i sei mesi di prestito - e se apparizioni - con il Vitoria Setubal, periferia del calcio portoghese.

Quindi il ritorno alla Fiorentina e nessun estimatore per lo spagnolo filiforme troppo leggero per essere preso in considerazione, ma con piedi educatissimi e una certa dose di sfrontatezza in campo, nascosta da un carattere timido ed educato. Come insegnato da mamma e papà Oscar Montiel, anche lui calciatore con un passato importante nell’Extremadura, a due passi da casa, convinto delle qualità del figlio; sempre però rimanendo in disparte senza pesare sul figlio. Adesso arriva la parte più difficile: vietato montarsi la testa e continuare a lavorare duro. Prandelli. Vietato montarsi la testa e continuare a lavorare duro per inseguire i propri sogni. Come recita la ricetta di casa Montiel.