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Italiano re di coppe: la rincorsa eterna alla Fiorentina ’60-’61

Italiano re di coppe: la rincorsa eterna alla Fiorentina ’60-’61 - immagine 1
La vittoria col Plzen lancia la Fiorentina di Italiano alla quinta semifinale in due stagioni. Cosa manca alla Fiorentina per diventare grande?
Redazione VN

L'impronta che Vincenzo Italiano ha lasciato alla Fiorentina, durate il suo ciclo triennale, è soprattutto, numeri alla mano, di caratura internazionale ed è, forse lì, che l'allenatore siciliano vuole lasciare il segno per iscrivere la Fiorentina nel tavolo delle grandi d'Europa. Sicuramente, ha già però raggiunto un obiettivo che lo proietta nella storia della Fiorentina. Le due finali della scorsa stagione, ora sono accompagnate dalle tre semifinali di quest'annata (considerando anche la Supercoppa Italiana). Insomma, la Fiorentina di Italiano, quando si parla di un qualsiasi torneo, è sempre presente nelle sue fasi decisive; e di questo, va dato merito al tecnico siciliano. Nelle coppe, mai i viola erano arrivati così in alto per due annate di fila. Nel 2014-15, la Fiorentina di Vincenzo Montella venne eliminata in due semifinali, ma né l’anno precedente né il successivo furono raggiunti risultanti minimamente simili. Allora, la mente vaga e torna a quell'annata 1960-’61, quando la Fiorentina vinse sia la Coppa delle Coppe che la Coppa Italia: eguagliare questa doppietta è, in definitiva, il sogno nel cassetto di Italiano. A dispetto di qualsiasi detrattore, la Fiorentina ha più di qualche semplice chance per scrivere la storia e per infiocchettare un ciclo che, mesi fa, sembrava già giunto a decadimento naturale. Alla fine, seguendo l'analisi del Corriere dello Sport, le coppe sono la costante dei suoi tre anni viola, soprattutto degli ultimi due. In campionato, i risulti della squadra sono andati in scendendo: settima nel 2021-22, ottava la stagione successiva ed adesso, momentaneamente decima. Ogni anno, con una marcia in meno. Nelle coppe, invece, i dati parlano chiaro: nei turni a eliminazione diretta prima delle finali, fra Coppa Italia, Conference League e Supercoppa, in tre anni Italiano su 19 sfide ne ha superate ben 17. E' quasi paradossale che un allenatore che, prima di Firenze, non aveva mai affrontato una gara internazionale, ma solo il campionato, abbia questi risultati esaltanti in coppa e non in Serie A. Forse non ha ancora trovato la formula giusta? Forse troppo turnover? Forse manca mentalità e costanza?

Fatto sta, che un eventuale trionfo, in Italia o in Europa, scaccerebbe via qualsiasi perplessità, riportando a Firenze ciò che più manca, un trofeo.


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