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Corriere Fiorentino
All’improvviso, i gol. All’improvviso, gli attaccanti. Esterni, e centravanti. Del resto, per Vincenzo Italiano, non fa (o non dovrebbe fare) differenza. Perché chi gioca là davanti deve sacrificarsi per i compagni muoversi in funzione della squadra, certo, ma deve prima di tutto buttarla dentro. Un cruccio per il mister, che in questi anni ha vissuto con profondo fastidio i lunghi digiuni delle punte. Soprattutto, ha sempre rifiutato l’etichetta di quello che «con il suo gioco sacrifica gli attaccanti» e quanto successo nelle ultime settimane gli sta dando ragione. Una fioritura sorprendente, come se i vari Belotti, Nzola, Ikoné, Nico, Sottil e Kouame avessero sentito l’aria di primavera. Quanto successo giovedì sera insomma, non è stato che l’apice di una tendenza che in realtà va avanti da un po’. Prima Ikoné, Kouame e Nico (tra Genoa, Salernitana e Sassuolo) e poi (soprattutto) Sottil e i due centravanti. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
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