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Igor /2: “La maglia viola un punto d’arrivo, la società è solida e ambiziosa. Voglio l’Europa e un trofeo a Firenze”

Redazione VN

Il difensore brasiliano, arrivato a Firenze a gennaio, racconta il suo approdo in viola e la voglia di tornare presto in campo

Igor è arrivato a Firenze dalla Spal nell'ultima sessione di mercato. Giusto il tempo di farsi conoscere da tifosi e compagni che è arrivato lo stop, causa Covid. Il difensore brasiliano, 22 anni, si racconta questa mattina sulle pagine del Corriere dello Sport-Stadio.

L'incertezza sulla ripresa e l'emozione di tornare in campo

Igor racconta la difficoltà di vivere in questo limbo. La grande voglia di tornare ad allenarsi con intensità, ma la consapevolezza che per la salute sia giusto rimettersi alle decisioni delle istituzioni. Non nasconde che gli siano mancati il campo e l’adrenalina da gara, le emozioni trasmesse dal calcio. Racconta la difficoltà di non poter fare quelle piccole cose che accompagnano la vita quotidiana. Per questo dice "è stato bellissimo tornare al Centro Sportivo, una sorta di liberazione". L'emozione di vedere, seppur a distanza, compagni e staff. Questo tempo di pandemia gli ha fatto capire che non si deve perdere tempo ed imparare a godere di quello che si ha, custodendo i veri affetti. Per la ripresa si dice convinto che ogni Paese necessita di regole specifiche e che l'Italia abbia dovuto affrontare molte criticità, così come la situazione brasiliana non è affatto facile. Per questo invita i connazionali a tenere alta la guardia. Ed elogia chi come Dunga è sceso in campo per aiutare chi è in difficoltà economica, ricordando la natura generosa del suo popolo.

Il dialogo con la società e il rapporto con Commisso

Lo definisce un dialogo costruttivo, con i capitani Pezzella e Badelj ad occuparsi della riduzione degli stipendi, per trovare soluzioni che vantaggiose per tutti. Per il presidente Commisso spende parole d''elogio: "una persona incredibile che ha saputo dimostrarci la la sua vicinanza". Descrive il patron viola come un presidente vulcanico e affettuoso, che tiene tantissimo alla famiglia viola, ai calciatori come a tutti i dipendenti.

La Fiorentina: un punto di arrivo

Parla di quella viola come una società solida e ambiziosa, citando ad esempio i progetti a livello di infrastrutture: dal centro sportivo alla costruzione di uno stadio nuovo, oltre agli investimenti fatti a gennaio scorso. Dipinge un futuro dalle tinte viola, dicendosi convinto che saranno diversi i calciatori che punteranno a vestire questa maglia, nel breve periodo.

Obiettivi da raggiungere e le "dritte" di mister Iachini

Parlando di traguardi vuole innanzitutto togliersi delle belle soddisfazioni con questa maglia. Giocare in Europa e cercare di vincere qualcosa. A livello personale si dimostra un ragazzo semplice, dedito alla famiglia per la quale chiede serenità e salute. Di Iachini fin dall’inizio, mi ha aiutato nel trovare i giusti movimenti, nell’innescare le marcature migliori. Poi è un lottatore: non dobbiamo mollare mai, lo ripete sempre.

Il ritorno di Ribery e le doti di Chiesa

Franck è definito un calciatore straordinario. Pur non avendoci mai giocato insieme, ne riconosce benissimo l'alto valore tecnico: un vero e proprio valore aggiunto per la Fiorentina. Non è soltanto lui il compagno più forte mai avuto: nella lista inserisce anche Pezzella, CastrovilliChiesa. Federico che aveva visto in tv e affrontato nel girone d'andata con la Spal, ma da vicino lo ha impressionato di più: "un calciatore capace di fare la differenza, ha doti tecniche e atletiche impressionanti.

Avversari e modelli in campo

L'avversario più difficile d'affrontare lo individua in Lukaku, per come interpreta il ruolo. Il ruolo? Igor racconta di essere nato centrale, ma di essere capace di spostarsi lungo la linea difensiva. perché "penso solo a dare il massimo, al resto pensa l’allenatore". I migliori difensori? Da brasiliano indica Thiago Silva, ma non dimentica Van Dijk, DeVrij, Chiellini e Pezzella. A loro vorrebbe “rubare” le letture tattiche, la capacità di anticipare l’avversario e di marcarlo. D'altronde la sua giovane età gli consente un grande margine di miglioramento.