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Corriere dello Sport
Un pareggino per andare avanti, ai quarti di Conference League. I viola restano in corsa in Europa ma non c’è proprio niente di cui rallegrarsi, tutt’altro: davanti ad appena 6.738 spettatori (una vera desolazione ieri il Franchi), la Fiorentina ha giocato una partita abbastanza degna di questo nome solo nei 15 minuti iniziali della ripresa, quando è arrivato il gol di Barak (ancora lui, come a Budapest, terzo gol stagione in Conference). Prima e dopo non si è vista la benché minima parvenza della Fiorentina che conosciamo. Tanto che un Maccabi profondamente diverso rispetto all’andata, e anche molto meno incisivo, è riuscito ad addolcire l’eliminazione segnando nel finale di gara il gol dell’1-1 con Khalaili e con la gentile collaborazione di Ranieri prima e Terracciano poi. Il primo tempo è stato l’esempio di come non deve essere affrontata una sfida del genere, anche se si parte da un gol di vantaggio. La Fiorentina ha (nella migliore delle accezioni) giochicchiato, senza spunti né accelerazioni, né verticalizzazioni. Solo una serie di cross da sinistra preda dei centrali del Maccabi, ben piazzati fisicamente. Qualche timido tentativo di Nico Gonzalez e Barak, un tiraccio di Mandragora finito a lato e poi nient’altro. Il Maccabi ci ha provato ma ieri sera non aveva la forza e le idee lucide. Belotti ha malamente finalizzato un contropiede, poi la Fiorentina è andata in apnea. Il triplice fischio finale è stato un suono dolcissimo. Lo riporta Il Corriere dello Sport.
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