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Corriere dello Sport
Il Corriere dello Sport si permettere di fare un paragone che va a scomodare uno dei più grandi argentini della storia viola: Daniel Passarella. Capitano dell'Argentina del passato, che ha segnato e non poco Firenze con le sue prestazioni. Nell’annata 1985-86, la sua migliore stagione fiorentina e purtroppo per i viola anche l’ultima, Daniel Passarella riuscì a segnare 15 gol divisi fra campionato (11) e Coppa Italia (4). E’ ancora oggi in testa alla classifica di Serie A dei difensori-cannonieri in una singola stagione nella storia della Fiorentina, dietro di lui un altro argentino, Gonzalo Rodriguez con 7 reti. Quasi quarant’anni dopo un altro difensore argentino sta segnando un bel po’ di gol nella Fiorentina. Martinez Quarta è arrivato a quota 8, fra campionato (5), Coppa Italia (1) e Conference League (2), senza battere rigori e punizioni. E se si eccettuano i rigori, è solo a -2 da Passarella. C’è un aspetto che unisce i due connazionali: il colpo di testa. Daniel aveva portato dall’Argentina il “salto col trampolino”, usava il suo marcatore come appoggio per salire più in alto. In Italia qualche arbitro se ne accorse e frenò la sua esuberanza. Ora, con l’avvento del Var, Martinez Quarta deve stare più attento, ma il suo stacco è notevole, ha il tempo perfetto, lo ruba all’avversario e sul pallone arriva spesso per primo. Di testa ha segnato cinque gol sugli otto totali. Daniel era difficile da superare, era arcigno, deciso, cattivo, usava anche modi spicci e bruschi (...) per risolvere situazioni complicate, non aveva cali di tensione, con o senza palla il suo rendimento non diminuiva. Quello del suo successore sì. Quando Quarta ha la palla fra i piedi e alza la testa ha una visione di gioco e un lancio da regista, nessuno, nemmeno Arthur e Maxime Lopez, hanno la sua verticalizzazione. Quando però c’è da difendere, da marcare stretto, non ha la stessa lucidità né la stessa qualità di Daniel Passarella, el capitan.
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