L'intervista con Rocco Commisso sulle pagine de La Nazione prosegue toccando altri temi, dalla Mercafir all'opzione Campi:
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Commisso/2: “Chi dice che non ho speso è bugiardo. Vincere a Firenze, la mia ultima impresa”
Altre dichiarazioni del numero uno viola
"Io credevo che sulla Mercafir fosse tutto pronto, ma non era così. Un progetto irrealizzabile, una gran perdita di tempo"... che comunque non ha intaccato i rapporti con il Comune, sempre buoni. Rocco dice le cose in faccia e non accetta chi critica alle spalle. "Ma non si può sentire che lo stadio Franchi è un altro Ponte Vecchio". Commisso sostiene che ci sia un problema di sostanza, di mentalità.
Alla domanda circa la possibilità che qualcuno a Firenze si possa offendere del progetto dello stadio a Campi Bisenzio, Commisso risponde che al limite si potranno offendere gli architetti fiorentini che non lavorano. "C'è molta invidia in questa città, ci sono molti ricchi diventati tali coi soldi di papà". Non si aspettava tanta attenzione, il presidente.
"Io devo prendere il buono con il meno buono, negli affari funziona così. Ma se dite che non ho speso, siete dei bugiardi". Il riferimento ai 70 milioni di ingaggi tra calciatori e staff è naturale, una rivoluzione mai attuata prima. "Come potevo non confermare Montella? Ha tre anni di contratto a 1,8 milioni netti..."
Di Firenze ricorderà sempre i tifosi, le serenate all'hotel, il regalo del Centro Sportivo. "Ma ormai è questo il mio posto di lavoro, mi rilasso quando torno in America: lì non mi conosce nessuno, mi lasciano in pace". Chiusura sull'ultima fatica di Rocco: "Vincere qualcosa qua. E' la mia ultima impresa, e io non ho mai fallito" .
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