Eppure, fino a poco tempo fa, entrambi sembravano finiti nel dimenticatoio: Lobotka è arrivato a Napoli con Gattuso e per un paio di anni il suo nome era finito nel cassetto degli oggetti misteriosi. La cura Spalletti lo ha rimesso in pista e lui ha ripagato con qualità e personalità, prendendo per mano il Napoli e guidando verso uno scudetto insperato. Arthur, dopo la Juve, aveva perso campo e fiducia: aveva bisogno di qualcuno che credesse in lui, come ai tempi del Barcellona. E quel qualcuno è stato Vincenzo Italiano: un’intuizione felicissima, del tecnico e della società. Con Arthur in cabina di regia, il progetto viola è decollato ad altezza Champions League".
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