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La Repubblica
Otto mesi fa, nel caldo agostano di Marassi fu la sorpresa più bella di una prima giornata di campionato sontuosa per la Fiorentina. Una scelta imprevedibile alla vigilia ma che, un girone dopo, ha portato decisamente i suoi frutti. Alla lettura delle formazioni nella difesa viola a destra fu schierato Micheal Kayode, classe 2004, reduce da una bella esperienza con la Primavera. Il terzino ad agosto stupì tutti per personalità, tecnica, forza fisica e temperamento. Ma quel bagliore non fu una vampata d’estate, bensì l’inizio di un percorso di crescita. In questi otto mesi Kayo è riuscito a passare da giovane aggregato alla prima squadra a certezza del presente e, si spera, del futuro della Fiorentina. A testimoniare l’ascesa ci sono poi i numeri: 31 presenze, 1 gol con la Lazio e 4 assist sono un bottino importante. In mezzo il lavoro duro su tutti gli altri aspetti che servono per confermarsi giocatore. Anche nei momenti di maggior esposizione Kayo è sempre rimasto umile, concentrandosi su quello che doveva fare per crescere. L’emblema è arrivato due settimane fa a Bologna: Kayode è stato uno dei primi a entrare in campo per festeggiare la vittoria della Coppa Italia della Primavera, uno dei primi ad abbracciare Galloppa. Sinonimo di un calciatore che non ha dimenticato il passato, gli amici e il punto da cui è partito. A Marassi, all’andata, giocò la sua prima gara in Serie A. Otto mesi dopo è una delle certezze viola e uno dei giocatori su cui costruire il futuro. Lo riporta La Repubblica
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