Non Veretout-tto il male vien per nuocere

Bisogna ammettere che sostituire un centrocampista come Jordan Veretout non sarà una bazzecola. Sì, ma quale Veretout? Il trascinatore della stagione 2017/18, il modesto regista della prima parte della stagione scorsa, oppure il distratto e disastroso interno dello sciagurato finale di stagione?

In effetti, da quando il francese a marzo ha ammesso pubblicamente di voler raggiungere la Champions League (chi non lo vorrebbe, in fin dei conti?) il suo rendimento in campo è calato, forse per mancanza di stimoli, forse per una voglia, nemmeno troppo nascosta, di cambiare aria e provare palcoscenici più importanti di quello che, al momento, può offrire la piazza viola.

Molte istantanee negative rimangono negli occhi dei tifosi e offuscano quanto di buono fatto nella prima stagione: la punizione-capolavoro di Verona, la tripletta tanto bella quanto inutile alla Lazio, gli inserimenti vincenti lasciano spazio al nervosismo, al rigore sbagliato col Sassuolo, alle espulsioni inutili, soprattutto alla palla dello 0-2 cestinata in semifinale di Coppa Italia – rimane ancora troppo difficile chiamarla Tim Cup – a tu per tu con Gollini.

E nonostante tutto, dalla cessione di Veretout dovrebbero arrivare 25 milioni di euro da aggiungere al budget di Rocco e da reinvestire sul mercato. Milan, Roma e Napoli sono alla finestra, con Cutrone, Defrel e Ounas possibili contropartite; continuano a rincorrersi i nomi per la nuova Fiorentina, ma alla fine, come in ogni sessione di mercato, bisognerà attendere le varie ufficialità. Perdere un giocatore affermato in viola e dalle grandi potenzialità fa male, eppure non si respira malcontento: scendano in campo giocatori che la Champions la vogliono portare qua...

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