Gira tutto intorno a Paulo. Una sensazione che prende sempre più corpo con l'avanzare di questa stagione e del nuovo corso targato Sousa. Una figura che sta andando oltre il semplice ruolo di allenatore della Fiorentina. Il portoghese è voce attiva nel mercato, si è visto in estate, si è visto (solo in parte) a gennaio, si potrebbe vedere presto per giugno (vedi Teixeira). I dirigenti viola danno considerazione e anche autonomia al proprio tecnico che, in un mondo mediaticamente ormai incanalato su binari ben precisi e concordati, si permette il lusso di parlare chiaro. E spesso con toni forti. Era accaduto nel periodo del mercato, con le frasi rivolte alla sua stessa società, è accaduto con il caso Zarate. "Non avevo dubbi che gli avrebbero fatto saltare la Roma", il concetto che espresse Sousa. Una "profezia" che si è avverata, nonostante i ricorsi e l'ottimismo della Fiorentina. Nonostante le incongruenze gigantesche con casi simili (LEGGI QUI).
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Nel nome di Paulo, sempre più centro di gravità del mondo Fiorentina
Dal peso sul mercato alle "sparate" in sala stampa. Con uno spogliatoio che pende dalle sue labbra
Paulo Sousa centro di gravità del mondo Fiorentina e dello spogliatoio. Già ad inizio stagione Borja Valero raccontava di quanto il mister fosse stato capace di entrare fin da subito nella testa dei calciatori e dare un'incredibile convinzione nei propri mezzi. Infondere quell'autostima che è stata fondamentale per il cammino realizzato fin qui. Oggi è toccato a Milan Badelj rimarcare il concetto di una squadra che pende dalle labbra del suo allenatore. E per il quale è disposta a tutto, persino ad "andare contro un muro senza porre domande". Una simbiosi totale ma anche alcune novità tattiche introdotte nel nostro campionato, come la "difesa a 3 e mezzo" (cit. Spalletti) che lo stesso tecnico giallorosso non ha nascosto di aver scopiazzato. Lui che a sua volta è centrale nel progetto Roma, non solo in campo (vedi il caso Totti). Domani sera all'Olimpico sarà anche una sfida a distanza tra i due.
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