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La riconoscenza di Dusan un punto di partenza. Per la Fiorentina sarà un test-verità

Simone Bargellini

Vlahovic non fa promesse, ma il legame con la Fiorentina c'è. Toccherà a Commisso gestire la situazione, che sia cessione o (speriamo) rinnovo

Parole giuste, da ragazzo intelligente che sente il legame con la Fiorentina. "A Firenze sto benissimo, mi amano. Sono arrivato ragazzino e mi ritrovo uomo". Per gli standard del calcio di oggi, possiamo accontentarci di quel che Dusan Vlahovicha raccontato nell'intervista di oggi. Nessunissima promessa in chiave futuro, ma ormai non può permettersele quasi nessuno. Però già il fatto che l'attaccante serbo faccia trasparire sana riconoscenza per il club viola è un punto di partenza. Ora la palla passa alla Fiorentina. Anzi, ora passa al campo e ad una salvezza ancora da conquistare.

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Il futuro

A giugno toccherà a Commisso gestire la situazione nel migliore dei modi e sarà un altro grande test per capire le ambizioni di questa proprietà. La scadenza del contratto nel 2023 dà una buona forza (anche se non ottima) alla Fiorentina, anche nel caso in cui si decidesse di cedere Vlahovic. Certo per valerne la pena servirebbe un'offerta da capogiro (non meno di 60 milioni, difficile in tempi di Covid) e saper reinvestire bene quei soldi per rinforzare la squadra, a differenza di quanto accaduto in queste ultime stagioni. La speranza è però che Dusan possa rimanere a Firenze ed esplodere definitivamente. Per costruire intorno a lui una squadra finalmente in grado di rialzare l'asticella.