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La nave è arrivata in porto. Iachini coraggioso: giusto applaudirlo. Ora cancellare l’onta sarda

Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images

Contava vincere, non come. Missione compiuta. I tre punti conquistati a Parma pesano come un macigno. La Fiorentina ha fatto un passo importante verso la salvezza. Viola con meno ansia per la gara col Cagliari: c'è un vergognoso 5-2 da cancellare

Stefano Niccoli

Contava vincere, non come. Missione compiuta. I tre punti conquistati a Parma pesano come un macigno. La Fiorentina ha fatto un passo importante verso la salvezza, non ancora aritmetica ma sicuramente più vicina dopo il colpaccio del Tardini e l'ennesima sconfitta del Lecce.

Non è stata la partita più bella della storia del calcio, ma sinceramente chi se ne importa. Non è il momento dei ricami, ma della concretezza. Non del fioretto, ma della sciabola. Ci sarà tempo, speriamo fin dalla prossima stagione, per pensare all'estetica. Contava portare la nave in porto. Iachini lo ha fatto con personalità, fortuna (ingrediente che non guasta mai) e coraggio. Parola, quest'ultima, adatta per descrivere il match di ieri. Non era facile, in un momento complicato come questo, tenere fuori Castrovilli, Chiesa e Caceres (più Dragowski, out per infortunio). Beppe ha osato e ha avuto ragione. I sostituti, Venuti in primis, hanno risposto alla grande. La Fiorentina ha vinto anche per merito del suo tecnico. Oggi è giusto applaudirlo.

Pur non facendo cose straordinarie, i gigliati sono stati padroni del campo nel primo tempo. Dopo il gol di Kucka a inizio ripresa c'era il rischio che la paura prendesse il sopravvento. Così non è stato. Pezzella & co. hanno resistito agli attacchi del Parma. Anzi, la Fiorentina avrebbe dovuto chiudere la partita in uno dei tanti contropiedi costruiti poco prima del triplice fischio, ma purtroppo i problemi sotto porta della squadra gigliata li conosciamo bene.

La gara contro i gialloblù assomigliava a una trappola. Soprattutto per quanto successo venerdì e sabato, tra l'inchiesta del New York Times e, soprattutto, gli spifferi su Daniele De Rossi. Bene ha fatto la società, tramite Commisso e Barone, a smentire le voci di mercato.

La salvezza non è ancora certa, ma i tre punti di ieri permettono alla Fiorentina di presentarsi con meno ansia alla sfida contro il Cagliari. Alla Sardegna Arena finì 5-2. Cancellare il ricordo di quella vergogna è il minimo che i giocatori possano fare.

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