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Bucciantini: “Italiano migliore idea da anni, la Fiorentina guarda avanti”

Redazione VN

Il giornalista dice la sua sulla crisi in seno al calcio italiano e sulle speranze costituite da allenatori come Italiano, Dionisi e De Zerbi

Il giornalista Marco Bucciantini è intervenuto in diretta nel corso del "Pentasport" di Radio Bruno:

Novità e Fiorentina  - «De Zerbi, Italiano e Dionisi sono allenatori che giocano un calcio che si incastra meglio nel panorama moderno. Mentalità di chi è arrivato in Serie A col lavoro, con le idee e si sono costruiti una reputazione. La Serie A quest'anno esprime un'intensità e un livello superiore. Italiano è stata la migliore idea della Fiorentina degli ultimi anni, l'ho scritto anche ad un dirigente. A Firenze non c'è più una transizione, mi sembra che stiamo tornando a proiettarci in avanti. La scelta dell'allenatore, il Viola Park e le novità sullo Stadio Franchi son tutti tasselli importanti. Nonostante certe posizioni politiche di Commisso che ho trovato sbagliate, soprattutto in certe alleanze in Lega».

Il fallimento del calcio italiano 

«L'Europeo vinto è stata la diretta conseguenza del triennio precedente. Non è stato miracoloso, ma meritato per idee e gioco espressi. A livello continentale non ci sono state selezioni superiori. Anzi: è stata la squadra di club italiana più forte negli ultimi tre anni. La squadra è la stessa, ma ha nascosto peggio i difetti che già aveva. Negli ultimi 6 mesi sono venuti a galla: la difficoltà nel sbloccare le partite ad esempio. Questa eliminazione - così come la vittoria dell'estate scorsa - la leggo come una diretta conseguenza del periodo che l'ha preceduta. Uscire con la Macedonia aggrava il quadro, ma ti può portare a fare delle riflessioni serie. La Nazionale era già più avanti del calcio italiano. Non solo manchiamo da 8 anni da un mondiale, ma non giochiamo l'Olimpiade dal 2008. E da cinque edizioni non ci giochiamo un Europeo U21. Torneo nel quale vantiamo il maggior numero di titoli, insieme alla Spagna».

Mancini e rivoluzione - «Le autoassoluzioni non le sopporto, per questo nel caso del Ct e di Gravina avrei rimesso i mandati. Mancini è l'unico che mi ha dato l'idea di potergli mettere qualcosa nelle mani, soprattutto in un momento difficile. La Lega Calcio è un grande problema del calcio italiano: decisioni sbagliate e ripetute. Non c'è mai una visione e infatti il nostro campionato ha perso il 50% dei tifosi. E non a causa della pandemia. Una missione in capo ad una parte della classe dirigente è ricreare un'ambiente favorevole nel calcio italiano. Ci metto anche il caso Dybala che quando sta bene è il giocatore che più riempie gli occhi, un giocatore che serve per creare passione. C'è un grande problema di racconto nel calcio. In queste settimane è stato raccontato senza menzionare mai il campo, solo dinamiche contrattuali che riguardano un problema molto più ampio della nostra Serie A».