Mi viene da sorridere ripensando a come sbucavi da ogni angolo del Viola Park con la tua golf car, a volte ti dicevo che mi sembravi quasi clonato. Ma quello eri proprio tu, con la tua incredibile capacità di tenere tutto insieme, di seguire tutto senza farti sfuggire niente. Mi hai dato il privilegio di entrare a fare parte della tua fantastica famiglia, di conoscere tua moglie Camilla, i tuoi splendidi figli e i tuoi amici più stretti. Così come mi hai permesso di diventare uno di famiglia anche alla Fiorentina. Te lo assicuro: non hai mai perso un'occasione per farmi sentire importante. E questo è sempre venuto dal tuo grande cuore. Per molti aspetti siamo stati uguali, non ci siamo mai risparmiati per il bene della Fiorentina, e ci teneva insieme la coesione di raggiungere un obiettivo unico in Europa. Quante ore abbiamo passato insieme Joe a consigliarci su tutto, a supportarci, a ridere, a gioire, e anche ad arrabbiarci quando c'erano momenti in cui avremmo desiderato di più per tutto l'ambiente Fiorentina. Fra noi Joe bastava uno sguardo per capirsi, e questo amico mio mi faceva capire che la nostra era un'amicizia vera.
Ora, a dirti la verità Joe, fatico a capire cosa è accaduto. Mi sento smarrito. So solo che il mio amico non c'è più. È una sensazione insopportabile, poi così tutto all’improvviso. Penso al dolore di Camilla, a quello dei tuoi figli, a quello di Rocco, a quello dei tanti amici, e all'immenso dispiacere di tutti i tifosi della Fiorentina. Nessuno se ne può fare una ragione. Da parte mia ti posso dire solo grazie per il privilegio di questi anni insieme. Che anni incredibili sono stati Joe. Lasci un ricordo immenso a Firenze e nel calcio italiano. Mi manchi Joe, non ti dimenticherò mai".
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