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Amrabat e il flop a Manchester. Fra concorrenza e tattica, cosa non è andato

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Cerchiamo di capire le cause del fallimento di Amrabat al Manchester United. E le difficoltà di un possibile riscatto
Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

Qatar, fine 2022, Sofyan Amrabat ha appena disputato un mondiale strepitoso, e il suo Marocco ha toccato il cielo con un dito. Il calciatore è sulla bocca di tutti, e grandi squadre gravitano sul calciatore, come spesso capita un exploit ai mondiali può cambiare la vita. Ma il giocatore alla fine rimane a Firenze a gennaio. Disputa un buon finale di stagione, e in estate si trasferisce al Manchester United di Erik Ten Hag. L'allenatore olandese che lo aveva già allenato all'Utrecht. Prestito con indennizzo di 10 milioni, e riscatto per un totale di 25. Un titolo definitivo mascherato secondo molti

I problemi di Amrabat

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Marzo 2024, il giocatore sembra quasi fuori dai piani dei Red Devils e probabilmente a fine anno tornerà a Firenze. Ma la domanda sorge spontanea, come ha fatto il marocchino a fallire in modo così fragoroso, con migliaia di tifosi che lo invitano a tornare in Italia. Posto che la stagione deve ancora terminare, ma le difficoltà incontrate in Premier sono state enormi. La prima di tutte è quella fisica, in Inghilterra l'agonismo fuori scala di Amrabat è stato ridimensionato. Non a caso molti giocatori che dalla Manica arrivano in Italia dominano dal punto di vista atletico. I centrocampi inglesi vantano fisici dirompenti come Rodri, Palinha, Casemiro per citare soli i migliori, ma anche giocatori minori come l'ex viola Norgaard, che al Brentford di Frank sta facendo bene. Tolta la componente fisica per l'ex Verona è sorto il problema della concorrenza


La sorpresa Mainoo

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Oltre al totem Casemiro è spuntato fuori Kobbie Mainoo, ragazzo classe 2005 e che si è preso il posto da titolare, e tutto Old Trafford. Dinamismo, senso della posizione e scelte lucide le sue caratteristiche migliori. A Manchester l'accademy ha un valore vitale, e il ragazzo si è preso gli elogi perfino di Roy Keane, che su di lui parla così: "Il ragazzo è incredibile, non voglio esaltarmi troppo, ma so che lo farò". Oltre a questo c'è il problema tattico. Lo United è una squadra che chiede ai centrocampisti un lavoro anche di impostazione, per sopperire alle mancanze dei centrali. E Amrabat in questo ha patito la confusione della banda di Ten Hag, venendo addirittura schierato da terzino sinistro. Ruolo dove è andato molto in difficoltà.

Il nuovo assetto dello United

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Inoltre c'è il nuovo socio del club, Jim Ratcliffe. Il nuovo azionista e plenipotenziario ha già posto l'attenzione sulle folli spese sul mercato degli ultimi anni (867 milioni di sterline dal 2018). E la posizione di Ten Hag, colui che ha voluto Amrabat è a rischio. Sborsare altri 20 e passa milioni, per risctattarlo non sembra una mossa logica. Considerando il rendimento del giocatore, la presenza come già detto di Casemiro, Mainoo e McTominay, e l'età non giovanissima viene difficile credere che non rivedremo il giocatore a Firenze a giugno.

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