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Pasqual: “Da incorniciare il ’12-’13, ma all’inizio non fu facile”. Poi l’aneddoto su Felipe Melo

Redazione VN

Parla l'ex capitano della Fiorentina: "Lavorare in tv mi entusiasma. Parlare delle gare in diretta mi fa un po' rivivere l'adrenalina della domenica"

L'ex terzino viola Manuel Pasqual è stato il protagonista di oggi sui canali Instagram ACF. Queste le sue dichiarazioni: "In famiglia stiamo tutti bene, non ci lamentiamo. E' un momento di difficoltà per tutta la nazione e per tutti gli ambiti lavorativi ma sono sicuro che ci sapremo rialzare".

Sul nuovo ruolo di commentatore: "Mi entusiasma poter lavorare per un'emittente televisiva commentando e facendo le telecronache. Parlare delle gare in diretta mi fa un po' rivivere l'adrenalina della domenica".

Sulla stagione 2012/2013: "Il primo anno con Montella c'era voglia di ripartire cambiando squadra. E' stato un momento difficile perché in quel momento non era facile unire la Fiorentina ma la società è stata brava ad inanellare una serie di acquisti azzeccati tale da convincere anche altri giocatori a sposare il progetto viola. Avevamo bisogno di trovare un'identità e di tornare a fare quadrato. La squadra, oltre ai risultati, è riuscita ad esprimere un grande gioco. Quello che ci era stato chiesto era di tornare a far divertire il pubblico. E' stata una stagione da incorniciare".

Sul 4-2 alla Juventus: "E' stata una giornata importantissima per noi, la Fiorentina e tutta Firenze".

Su Joaquin: "Sempre sorridente e solare. Stamattina ho letto una sua intervista in cui dice di voler fare il torero dopo aver smesso di giocare...".

Su Felipe Melo: "Diceva tutti i giorni ad un magazziniere che fumava che prima o poi lo avrebbe buttato in piscina. Alla fine, un giorno, lo prese di peso e lo buttò in acqua davvero. All'inizio eravamo preoccupati perché avevamo paura si fosse fatto male, poi scoppiammo tutti a ridere".

Su Astori: "Perderlo è stato il momento più difficile della mia carriera e uno dei peggiori della mia vita. Diventa tutto difficilissimo quando perdi un compagno di squadra".

Sulla penalizzazione ai tempi di Calciopoli: "Ci ritrovammo dalla Champions, centrata dopo una stagione straordinaria, a quello che tutti conoscete. Ripartimmo da -19 ma con la consapevolezza della nostra forza. Fu una batosta mentale non da poco. La società attaccò ogni settimana la classifica reale nello spogliatoio, ci aiutò".

Su Ovrebo: "E' un episodio che non digerisci facilmente. Buttare via in quel modo, non per causa nostra, un passaggio di turno in Champions League non è stato semplice".

Su Dainelli: "Capitani si è anche fuori dal campo e Dario riusciva a riportare la tranquillità anche nei momenti più difficili".

Sull'addio alla Fiorentina: "Vedere la gente rimanere sugli spalti anche dopo l'ultima partita contro il Palermo è un gesto d'affetto che è difficile descrivere. Ho dato tutto alla Fiorentina e in cambio ho ricevuto tantissimo".

Sulla finale di Coppa Italia persa contro il Napoli: "Eravamo carichi perché l'appuntamento era importante, potevamo riportare un trofeo a Firenze dopo tanti anni. Quello che è successo fuori dallo stadio ha rovinato tutto".

Su Rossi-Gomez: "Non è facile dire dove sarebbe arrivata la Fiorentina senza i loro infortuni, di sicuro Giuseppe è stato capocannoniere in campionato prima dello stop. La sfortuna ha messo svariati bastoni tra le ruote".