L'ex viola Papa Waigo ha concesso un'intervista a Il Posticipo nel quale ha raccontato la propria esperienza con la Fiorentina, ma non solo:
il ricordo
Papa Waigo: “Italiano può ancora crescere. Vieri mi emozionò a Firenze”
Firenze - "Mi piace prendermi un paio di giorni di vacanza e passarli in Italia, perché sono rimasto legato a Firenze. Ho vissuto un bellissimo periodo. Ricordo quando abbiamo battuto la Juve con un mio gol e poi siamo andati in Champions League, i tifosi me lo ricordano ancora. Sono rimasto legato alle città italiane in cui ho giocato".
Italiano - "Era il mio capitano. Io ero giovane, lui mi ha aiutato tantissimo. Era un maestro sia sul lungo che sul corto, era già un allenatore in campo. Quando è arrivato alla Fiorentina sono andato a trovarlo, abbiamo parlato di tante cose. Conosco l'ambiente per questo ho voluto dargli qualche consiglio. Nella scorsa stagione ha fatto benissimo. È giovane e può crescere ancora come mister".
Conference League - "La cosa più importante è avere un gruppo che crede nelle idee dell'allenatore. La sua Fiorentina deve essere più concentrata per prendere meno gol, poi c'è tutto quello che serve per vincere. Nel calcio però è difficile fare pronostici, ogni gara è una sorpresa".
Il rapporto con Bobo Vieri
—"Giocare con Vieri? Speciale! Ero abituato a vederlo in televisione, grazie a Dio sono riuscito a diventare suo compagno. Una volta eravamo insieme in panchina, ad un tratto mi ha detto: "Papa, ora entro, faccio gol ed esulto con il tuo balletto". Non credevo che lo avrebbe fatto. Lui è un grande uomo, molto generoso. Mi piace chi resta umile e aiuta i giovani anche se ha vinto tutto. Quando l'ho visto festeggiare col balletto mi sono messo a piangere. Quando torno in Italia incontro Bobo a qualche evento".
© RIPRODUZIONE RISERVATA