Aneddoto? "Ero negli spogliatoi, mi ero fatto male e a fine primo tempo sono rimasto lì. Sarei tornato fuori, ma ho sentito i primi due boati e ho scelto di rimanere dentro, per scaramanzia. Il secondo tempo poi l'ho visto nello schermo della tv negli spogliatoi. La sera erano tutti graditissimi ospiti a casa mia per cena, abbiamo festeggiato e bevuto un buon vino. È stata una partita che rispetto alle altre mi ha lasciato il conto da pagare (ride ndr.)".
Quella Fiorentina? "Senza il KO di Rossi e Gomez, potevamo fare davvero benissimo. Eravamo molto forti, con un attimo di continuità quella squadra poteva tenere testa a tutte. Siamo usciti in Europa League con la Juve per poco, avevamo molto poco di meno di quelle che poi hanno vinto".
La Fiorentina attuale
—"Ha limitato i difetti dell'anno scorso, mantenendo il coraggio. Italiano ha messo a posto alcune situazioni specie a livello difensivo. In certe partite subiva giuocando a viso aperto, adesso ha trovato consapevolezza che è una base importante, il livello della squadra cresce inevitabilmente. Con qualche goal in più degli attaccanti da mettere dentro può competere ad alti livelli, ha tantissime alternative in panchina".
Arthur? "Dal punto di vista atletico avevo qualche dubbio, il merito è di averlo fatto tornare a livelli così alti. Con la Fiorentina si corre perché gioca in 70 metri, col pallone è un giocatore dal livello superiore, non ci sono dubbi". Duncan? "Le risposte vanno trovate dentro la testa dei calciatori, ci sono alcuni che per qualche ragione scattano inaspettatamente. Era un giocatore di prospettiva, dimostra che vale la pena aspettarli e bisogna vederli nell'attitudine negli allenamenti. Italiano lo vedeva allenarsi e probabilmente si aspettava che potesse esprimersi a questi livelli".
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