Il prototipo del tifoso viola
—Alla televisione sei sempre stato uguale a come eri al bar, uno dei pochi fiorentini che non ho mai sentito bestemmiare ma per le bischerate eri il numero uno. Tutte quelle presentazioni dei giocatori ai quali mettevi la sciarpa viola al collo, quell'avventura alla Rai a Quelli che il calcio, dove hai dato spettacolo a livello nazionale. La prima volta che ho messo piede in una radio è stato quando ti ho accompagnato a Prato, alla mitica Radio Blu, dove dovevi andare in onda insieme a Saverio Pestuggia, al "Sullivan Show" del martedì, pensare che poi ci ho trascorso tanti anni insieme a Sara Lupo, Pietro Vuturo e Marzio Brazzini nella trasmissione "Viola nel Cuore", dove ci siamo divertiti come bambini. Ti ho conosciuto bene e ti porto sempre nel mio cuore e nei miei pensieri. Mi hai regalato tanti sorrisi, ogni volta che ti vedevo era motivo di gioia e allegria. Tu hai rappresentato, e rappresenterai per sempre, il prototipo del tifoso viola. Del vero fiorentino nato in via Adriani nel rione di Gavinana, ti saluto con affetto e amicizia... Ciao Amico Mario!! Mancano le tue frustate: ZA,ZA,ZA, ZA,ZA, con o senza vasellina...
GLI EROI SILENZIOSI
—Il mio pensiero va a quelle cinque anime che sono volate in cielo nella giornata di venerdì. In quel tragico incidente sul lavoro accaduto in via Mariti, nella Nostra Firenze. Cinque persone che lavoravano con tanta volontà. Lontani dalla propria terra, magari per poter spedire i soldi alle loro famiglie, per mandare avanti in maniera più agevole le varie situazioni di vita. Questi uomini li trovi la mattina nei bar a fare colazione. Poche parole, tanti pensieri per i loro cari, lontani da moglie e figli. Spesso arrivati in Italia senza la possibilità di conoscere la nostra lingua perché la necessità economica è più forte di tutto. Catapultati sui ponteggi, qualche volta senza esperienza e con abbigliamenti di anti-infortunistica spesso precari. Se tutto gli va bene, possono lavorare insieme a dei connazionali con i quali scambiano due parole, altrimenti è veramente dura arrivare a fine turno.
Anime silenziose
—Se domandi loro qualcosa sull'esito della facciata, spesso ti rispondono: NON PARLO ITALIANO! E non è una scusa, ma solo la triste verità. Tutto questo accade perché gli italiani non vogliono fare più questa tipologia di lavori, non vogliono sudare e rischiare a determinate altezze e se oggi guardi la tua facciata rifatta è grazie a queste Anime Silenziose. Mi auguro che lo Stato Italiano possa aiutare le loro famiglie che hanno subito questa grande perdita, che possa vigilare molto di più nei cantieri per garantire la legalità sul lavoro, che ci siano sicurezze e giuste retribuzioni per chi rischia la pelle tutti i giorni. Abbraccio tutti questi uomini che soffrono nel lavoro e nella lontananza dai loro cari e dalle loro terre, che vengano regolarizzati con i documenti, con diritti e doveri . Sarò un eterno romantico ma sogno che un giorno questi EROI SILENZIOSI, possano dire Grazie Italia!!
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