Non resta che aspettare
—Ma così è, adesso, e ormai non resta che aspettare quello che accadrà la prossima settimana sperando che già domenica con l'Inter Nico e Sottil possano dare un bel contributo. Torniamo però al punto di partenza, e a quella frase di Andreotti. Il retro pensiero (maligno e sicuramente ingiustificato) è che la società abbia scelto, di proposito di comportarsi così. Della serie: muoviamoci senza troppa fretta, e vediamo quando rientreranno gli assenti. Siamo troppo cattivi? Sicuramente. Di sicuro però, e sono i fatti a dirlo, la dirigenza non si è mossa programmando ma ha affrontato questo mercato vivendo alla giornata. Un tentativo di qua, un altro di là. Strategia legittima, sia chiaro, ma quantomeno discutibile.
Resta da capire il perché, di questo atteggiamento
—Una risposta l'abbiamo, ed affonda le radici in quella che resta la vera motivazione di questo mercato in tono (fino a prova contraria) minore. Ricordate cosa disse Barone a margine della gara di Supercoppa col Napoli? “Se la Fiorentina è quarta – le sue parole – un motivo ci sarà”. Ci eravamo già espressi su Violanews su questo, spiegando quello che pensavamo: allenatore, rendimento al di sopra delle proprie potenzialità, pochissimi infortuni, problemi della concorrenza. Teoria questa esattamente opposta a quella della società. Secondo alcuni dirigenti infatti, i viola hanno una rosa assolutamente competitiva per giocarsi un posto in Champions. Addirittura, ci sarebbe qualcuno convinto che “solo Inter e Juventus sono più forti di noi”. Ecco. Se questo è il pensiero dominante all'interno del club, non c'è bisogno di interrogarsi troppo su queste settimane di mercato. Semplicemente, secondo chi decide, i viola sono a posto (o quasi) così.
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