Non c'è che dire: Cesare Prandelli sa come lavorare con i centravanti. La sua carriera di allenatore parla chiaro: di bomber ne ha lanciati tanti, trasformandoli da idee di attaccanti a vere punte centrali di riferimento. I nomi più importanti sono ovviamente quelli relativi agli anni di Parma ed a quelli in riva all'Arno, basti pensare all'esplosione che con lui hanno avuto Adriano e Alberto Gilardino o alla definitiva consacrazione di Luca Toni. E che dire di Mario Balotelli e dell'Europeo da assoluto protagonista in azzurro con il tecnico di Orzinuovi sulla panchina della Nazionale. Adesso può essere il turno di Dusan Vlahovic, che con il ritorno di Prandelli a Firenze ha ricevuto stima illimitata e sempre e comunque una maglia da titolare, anche all'inizio, quando il rendimento del serbo non era certo esaltante, anche perché reduce da una gestione, quella di Iachini, che non lo stava aiutando.
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Prandelli ed il feeling con i numeri 9: ora tocca a Vlahovic diventare un top
Sotto la gestione del tecnico di Orzinuovi, il serbo è diventato un punto di riferimento per la Fiorentina
Ma che con Prandelli Vlahovic fosse un altro lo si era capito quasi subito, vedendone l'atteggiamento e l'impegno in campo, e dopo le due traverse con Milan ed Atalanta sono arrivati anche i gol. Quello di ieri sera poi è stato spettacolare, in acrobazia, nonostante la porta fosse sguarnita. Adesso il numero 9 gigliato può solo crescere e migliorare ancora, seguendo i consigli del suo allenatore e diventando uno degli attaccanti più forti del campionato. Quell'attaccante che dovrà rappresentare assolutamente una delle colonne su cui ricostruire la Fiorentina che verrà.
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