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Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images
"El segna semper lù", dicono a Milano. Dusan Vlahovic mata anche il Bologna. Le statistiche devono essere nuovamente aggiornate. Quello segnato contro la formazione rossoblù è stato il trentesimo gol in 40 gare nel 2021. Numeri impressionanti che non fanno altro che confermare quanto il serbo sia cresciuto negli ultimi dodici mesi. Peccato solo che il suo futuro, a meno di clamorosi cambi di programma, non sarà colorato di viola.
E pensare che fino alla rete del 3-1 lo si era visto poco nelle azioni d'attacco della Fiorentina. Non una prestazione insufficiente, sia chiaro (alla fine lo abbiamo premiato con un bel 7 in pagella), ma sicuramente meno appariscente rispetto alle altre.
Nel secondo tempo è salito in cattedra con la verticalizzazione per Nico Gonzalez che ha portato al rigore (grazie Skorupski) trasformato con una calma olimpica. Segno di come la freddezza sia diventata uno dei tanti punti di forza del suo repertorio. Nel quale c'è anche la capacità di timbrare il cartellino toccando pochi palloni. Un po' come successo contro l'Empoli. Dusan non si ferma più, è lui il capocannoniere della Serie A con tredici centri in sedici giornate. Sognare l'Europa è giusto, non costa niente, per di più con un Vlahovic così. Ora sotto con la Salernitana dell'ex Ribery. Avversario da non sottovalutare, sarebbe un errore imperdonabile, ma da battere senza se e senza ma.
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