In vista della partita di giovedì alle 18.45 al Franchi con l’Istanbul Başakşehir, Violanews.com ha intervistato Cristiano Cinacchio, giornalista scrittore, esperto del calcio turco.
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L’esperto a VN: “Vittoria Istanbul con Fiorentina spartiacque, ma in negativo”
Come fu accolta la vittoria per 3 a 0 a Istanbul?
“Diciamo che paradossalmente quella partita è stata uno spartiacque per il Başakşehir, ma in negativo. Prima della partita si era evidenziata la pericolosità di questa squadra, nel cui ruolino, per trovare una sconfitta, bisognava risalire addirittura al marzo della passata stagione, quando persero con l'Adana di Montella. Dopo quella partita la squadra ha ottenuto tre vittorie, due pareggi e ha conosciuto la sconfitta in due occasioni, perdendo il primato in classifica che aveva mantenuto da inizio anno, a favore del Fenerbahce che li ha sconfitti nell'ultimo e decisivo turno. Quindi ti risponderei con entusiasmo, sì, ma forse troppo. Probabilmente una vittoria ottenuta contro una delle squadre più forti della competizione come i viola ha un po’ deresponsabilizzato la squadra”.
Che squadra è l’Istanbul Başakşehir?
“Per capire la squadra bisogna fare un viaggio nella loro mentalità. Fin da subito le tre grandi del calcio stanbuliota hanno rivendicato un loro status, portatrice nelle tifoserie di differenti valori. Il Galatasaray è la squadra dell'omonimo liceo e del centro storico cittadino, il Fenerbahce la squadra della comunità asiatica, mentre il Besiktas una squadra che da sempre ha reclamato la simpatia di Ataturk e che quindi portava con sé i valori repubblicani di stampo europeo. Il Başakşehir non ha questa base. Nasce nel 1990, di proprietà pubblica, e la sua prima denominazione è İstanbul Büyükşehir Belediyesi (abbreviato Istanbul B.B) e per anni ha navigato tra la massima serie e la cadetteria. Poi dalla stagione 2013/14 la svolta: la squadra muta il nome in quello attuale e si trasferisce all’attuale Fatih Terim Stadyumu, un gioiellino da 15.000 posti. Ma soprattutto la sua proprietà diviene il Ministero della Gioventù, con il presidente Göksel Gümüsdag considerato un fantoccio del Premier Erdogan, che a queste latitudini è inviso al 90% della popolazione. Vengono spesi un sacco di soldi (dalla dubbia provenienza), la squadra vince titoli nazionali e inizia a frequentare l’Europa che conta, e lo spostamento della stadio verso un quartiere ‘bene’ della periferia stanbuliota fa il resto. Solo negli ultimi anni si è assistito a un aumentare dei tifosi, più contenti di assistere alle partite di calcio in un teatro nuovo e dotato di tutte le comodità e lontano, particolare non trascurabile, dagli atti di violenza che ancora troppo spesso nel paese avvengono ai match calcistici”.
Quali sono i giocatori da temere?
“Molti li conosciamo, penso a Biglia o Okaka, che hanno tanti anni di calcio italiano alle spalle. Si tratta di una squadra molto esperta, con un’età media superiore ai 30 anni. Ma la vera forza del Başakşehir è la difesa, anche qui espertissima, che ha subìto solo 4 reti in campionato in 10 match e addirittura 0 in Conference League. Se devo fare un nome direi il burundiano Ndayishimiye, che ha messo a referto due reti nel penultimo match con l’Istanbulspor; la sua forma ha fatto da contraltare al calo fisico della squadra negli ultimi match”.
Che modulo ha e come giocherà contro la Fiorentina?
“Gioca con un 4-3-3, in cui Biglia è il metronomo davanti alla difesa, Okaka il punto di riferimento avanzato che apre gli spazi per le ali, ruolo in cui si alternano il francese Chouiar, il turco Gurler e l’africano Traore, che potrebbe anche dare il cambio e fare rifiatare il nostro Okaka vista la promozione matematica. Se dovesse rientrare Mesut Ozil, Emre Belozoglu potrebbe anche pensare a un cambio modulo, ma per ora questo momento è ancora lontano. Giocheranno quindi a specchio, sempre che Italiano non schieri due punte centrali”.
Rispetto ai loro obiettivi, come sta andando questa stagione?
“Gran partenza, 13 punti in 5 partite, poi nelle successive 5 bottino praticamente dimezzato, 7 punti. Cammino a cui fa però da contraltare quello in Conference League, 3 vittorie e 1 pareggio, 10 gol fatti 0 subiti. Non sbagliamo se diciamo che l’obiettivo del club è il secondo titolo nazionale”.
Un pronostico?
“Sono molto fiducioso per il fatto che Jovic abbia segnato sabato, mostrando una reazione orgogliosa. Questo potrà dargli maggiore motivazione e voglia di dimostrare che non è stato un caso isolato. Dall’altra parte la difesa dell’Istanbul Başakşehir è un bunker. Prevedo una partita molto tirata e combattuta. Ma la Fiorentina avrà dalla sua anche la spinta del Franchi e può sicuramente fare risultato”.
Quanti tifosi turchi verranno a Firenze e che tipo di tifoseria è?
“Una tifoseria molto tranquilla che ama vivere la propria partita in tranquillità. Allo stesso tempo parliamo di una tifoseria piccola, da 5.000 spettatori di media in campionato. Numeri non ufficiali parlano di sole 50 persone, anche perché l’inflazione galoppante (potere di acquisto ridotto di un terzo in pochi mesi) ha fatto sì che i costi della trasferta fossero per molti proibitivi”.
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