La concorrenza è spietata, nonostante la Serbia, nazionale giovanissima, vanti appena 4 partecipazioni ai campionati Mondiali. Per la quinta campagna, Dragan Stojkovic vanta un reparto offensivo di tutto rispetto: c'è Dusan Vlahovic, che a Firenze conosciamo benissimo, c'è Luka Jovic, che a Firenze - anzi, a Moena - impareremo proprio in questi giorni a conoscere. Una coppia d'attacco spumeggiante, purtroppo mai coordinata nel senso che quando Jovic faceva il bello e il cattivo tempo all'Eintracht Francoforte Vlahovic non era ancora la macchina da gol che è diventato nel dicembre del 2020. E poi Luka si è perso nel mare galactico di Madrid. Ciò nonostante, i due qualche partita in coppia in Nazionale l'hanno giocata, come il 3-1 rifilato all'Azerbaijan di De Biasi nello scorso autunno (doppietta di Vlahovic). Dietro di loro, i vari Milinkovic-Savic, Djuricic, Radonjic (nuovo acquisto del Torino), Kostic (ex compagno di Jovic in Germania). E in difesa i viola (per quanto ancora?) Milenkovic e Nastasic.
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Jovic sulle orme di Vlahovic per beffarlo (o affiancarlo): Serbia, 2 posti per 3
L'attaccante serbo deve recuperare credito nelle gerarchie della Nazionale
Rincorsa
Abbiamo detto della gara contro l'Azerbaijan, ma le altre? Molte volte Stojkovic sceglie lo schieramento a una sola punta, che in questo momento al netto degli infortuni non può che essere Vlahovic. Oppure, quando gioca a due, preferisce a Jovic il bomber del Fulham Mitrovic, semplicemente devastante in seconda divisione inglese. Stati di forma recenti diametralmente opposti, quindi, e allora l'approdo a Firenze, dove l'aria per i serbi sembra essere particolarmente buona, arriva nel momento giusto. Rubare il posto a Vlahovic, o almeno superare Mitrovic nelle gerarchie, e nel frattempo trascinare la Fiorentina in Europa. Ora tocca a Jovic far vedere che non ha dimenticato come si fa.
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