Italiano preoccupa, Venuti dignitoso e lo sfacciato Kokorin

5 Italiano, con preoccupazione. L’impressione è che non sappia più che pesci prendere e se non lo sa lui, figuriamoci noi. Nella passata stagione era stato fin troppo esaltato: bravo certamente, ma senza gli eccessi che hanno portato anche ad  una sorprendente campagna mediatica che ha contribuito a fargli raddoppiare lo stipendio, con annesso allungamento del contratto. Dimostri adesso di saperci tirare fuori da questa tristezza prolungata, perché l’attaccante manca certamente, ma la rosa vale di più di quanto visto fino ad oggi

5 Kokorin, lo sfacciato. Insiste: “Voglio giocare nel campionato italiano”, dichiara dopo aver spezzato le reni a qualche misteriosa squadra cipriota. E va bene: anch’io volevo essere azzurro di sci e al massimo ho fatto il Sellaronda. Oppure volevo giocare in serie A e invece mi sono dovuto accontentare delle benedette partite di beneficienza. Domanda per questo ragazzone: per un anno qui a Firenze cosa hai fatto?

6 Venuti, dignitoso. Non gli rinnovano il contratto, lui ci soffre forse fino alla gastrite, ma non dice niente, mettendoci sempre più impegno. Non sarà Magnini, Robotti e neanche il buon vecchio Carnasciali, ma quando a giugno saluterà la Fiorentina merita un applauso per la serietà dimostrata in questi anni

4,5 Pinamonti, da condividere con chi scrive. Ci credevo, mi sembrava un’ottima ipotesi per l’attacco viola, l’avrei preferito a Jovic e invece niente, non la butta dentro neanche con le mani, contribuendo così al pericoloso scivolamento verso il basso del Sassuolo. Magari se veniva a Firenze andava un po’ meglio, ma non ne sono troppo sicuro. Peggio era quasi impossibile

7 Udine, la prima radiocronaca non si scorda mai. Lunedì prossimo saranno esattamente 40 anni da quando raccontai per la prima volta la Fiorentina  per puro  spirito di avventura e solo perché l’Udinese ci chiese se volevamo un telefono. Mi ha cambiato la vita, dentro quella cornetta ho sputato l’anima ricevendone in cambio una professione e anche un bel po’ di benessere. Alla fine credo di aver ricevuto di più di quello che ho dato: grazie.