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L'editoriale per VN

Il problema è là davanti. Urge rimedio, perché la stagione viola non è finita

Enzo-bucchioni
Vi proponiamo il consueto editoriale di Enzo Bucchioni in esclusiva per Violanews. Focus sui problemi in attacco e sul mercato

Enzo Bucchioni

Ci sono sconfitte che fanno più male di altre (naturalmente sto parlando di quella di Roma) e come tali dovrebbero indurre a riflessioni più profonde per il presente e per il futuro. È evidente che Dodò sia stato un bischero, lo dico con simpatia, toscanamente, ma ne parlerò più avanti. Voglio cominciare dall’attacco e dagli attaccanti, un problema che per me è più importante. Se volete IL Problema. Anche a Roma, in inferiorità numerica per due terzi della partita, la Fiorentina ha cercato di giocare, ha avuto qualche palla gol, ha fatto possesso come i giallorossi (51/49), ha battuto più calci d’angolo, ma in zona gol è sembrata impotente, più che in altre occasioni. Se si allarga il discorso a tutta questa prima parte della stagione e si guarda la classifica cannonieri la situazione diventa imbarazzante. I migliori marcatori della Fiorentina sono tre (Jovic, Cabral e Bonaventura) e sapete quanti gol hanno fatto? Tre a testa, Cabral addirittura uno dei tre su rigore. Se poi diamo un’occhiata alla classifica del campionato, lasciando perdere i vari Osimhen e compagni che i gol li devono fare e li fanno per mestiere, scopriamo che giocatori come Dia della Salernitana di gol ne ha fatti sette, Strefezza del Lecce e il centrocampista Elmas del Napoli ben cinque, ma anche Frattesi e perfino il terzino Carlos Augusto del Monza ne ha fatti quattro. Per non parlare di un mio vecchio pallino N’Zola dello Spezia che è già a quota nove.

Manca concretezza

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Una massima del pallone, coniata dal Signor Banale, dice più o meno “se non la butti dentro non vinci”. È una considerazione alla Catalano, ma se volete anche una verità. Gran parte della fatica della Fiorentina (meno otto punti rispetto alla scorsa stagione) sta tutta qui: l’incapacità di trasformare in gol tutto il lavoro della squadra. La mancanza di un goleador è evidente, la precarietà di Cabral e Jovic l’abbiamo descritta milioni di volte, accentuata dalla mancanza cronica di Sottil e soprattutto Nico Gonzalez che avrebbero dovuto essere gli esterni titolari, quelli dell’ultimo passaggio giusto, della superiorità numerica. Metti tutto assieme e ti ritrovi con questa sterilità sulla quale bisogna discutere. Che fare? Se ragiono di pancia a Roma ha fatto male vedere Jovic passeggiare venti minuti mentre i suoi compagni si dannavano per tamponare l’inferiorità numerica. A fine partita l’avrei messo su un treno o su un aereo (quello che costa meno) per rimandarlo a Madrid. Comunque è un tema e un problema allo stesso tempo. Ormai sono passati sei mesi, sembra il Kokorin serbo, quanto tempo è ancora lecito aspettarlo? Soprattutto non cambia l’atteggiamento, non si vedono grinta, umiltà, voglia di rimettersi in gioco. Cabral, poi, è infortunato e ne avrà per un mese, con il suo fisico servirà tempo per ritrovare almeno quella forma che stava dimostrando. Ma anche il brasiliano a Firenze da un anno, quanto si potrà aspettare?

Che fare?

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Non sono d’accordo con chi dice che la stagione è finita, la Fiorentina ha ancora una Conference dove deve provare ad essere protagonista, una Coppa Italia con vista sulla semifinale e in campionato non è ancora finito il girone d’andata con processi in corso che non si sa dove porteranno e devono indurre a rientrare in zona-Europa il più possibile, dunque cercare di risolvere il problema del gol è una necessità e un’urgenza. Mi dicono che la società è vigile sul mercato e se dovesse capitare un incastro o un’occasione non se la lascerà sfuggire. Si stanno monitorando attaccanti, ma anche esterni (Brekalo) visto che il recupero di Sottil non ha ancora certezze, Nico sta giocando con cautela, ma anche Ikonè fa fatica e Kouamè non è più quello concreto di inizio stagione. Se ci pensate bene i due attaccanti sono in crisi, ma è tutto il reparto avanzato che non sta rendendo. In calo rispetto alla passata stagione. Solo il ritorno di Nico Gonzalez a una condizione ottimale potrà dare una grossa mano. A questo proposito, forse erano più giuste le considerazioni fatte nell’ultimo editoriale quando vi scrissi che non era in vendita, rispetto a quelle di chi lo aveva già accompagnato a Peretola. Ma quanta voglia di far male alla Fiorentina c’è in giro? Troppa.

Giocare d'anticipo

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Nico, fra l’altro, come si è visto contro la Roma può fare anche l’attaccante che svaria su tutto il fronte offensivo, ma sono tutte soluzioni-tampone. Ripeto, mi dicono che lo scouting della Viola sta osservando la situazione e alcuni giocatori da prendere, magari per sei mesi, magari da rilanciare, potrebbero saltar fuori. Nomi ne ho fatti tanti, ma sono solo esercizi calcistici, ad oggi non c’è un favorito anche se il faro su Arnautovic è acceso e qualcuno ha suggerito Lucca ora in prestito all’Ajax. Comunque credo che già da ora sia necessario lavorare per l’estate quando un centroavanti di livello e personalità dovrà necessariamente arrivare, quando dovranno essere chiarite le ambizioni e si dovrà avere il coraggio di liberarsi di giocatori che sono un equivoco o che a Firenze hanno fatto fatica nonostante le qualità. Servono certezze. Servono almeno 2-3 giocatori di livello medio-alto, ma avremo occasione di riparlarne. Intanto anche per Amrabat, come vi dicevo, il mercato invernale è chiuso e questo è un giocatore dal quale bisogna ripartire. Per essere protagonisti a Firenze serve anche la personalità del marocchino e non tutti gli acquisti estivi la stanno dimostrando. Sulla carta erano giocatori funzionali e con un buon curriculum, conosciuti e con mercato, al lato pratico stanno deludendo un pò tutti. Da Gollini a Mandragora, da Jovic (appunto) a Barak, per finire a Dodò, non se ne salva uno. Dodò è la grande delusione e sinceramente non so cosa stia succedendo. A Roma ha commesso due ingenuità gravissime, ovviamente la seconda è imperdonabile, ma perchè? Questo ragazzo ha giocato una ventina di partite in Champions League, era nel mirino di diverse società, anche del Bayern di Monaco, ha vinto campionati e coppe, con la maglia viola è irriconoscibile. La pressione? L’attesa? Sicuramente gli infortuni possono averlo condizionato, ma così è troppo. Noi commentatori conosciamo il valore dei giocatori visti sul campo, forse è necessaria un’analisi più profonda della persona a 360 gradi, dal carattere alla personalità, e prima di decidere dovrebbero essere i dirigenti a fare una valutazione complessiva. Momenti difficili capitano a tutti, Firenze è una piazza importante che pretende tanto, ma tutti i nuovi arrivati nell’ultimo anno, ci metto anche Ikonè e Cabral (ovvio) hanno reso meno del loro valore certificato non da me, ma da Transfermarkt e dagli addetti ai lavori. Una situazione che come dicevo, andrà analizzata perché il salto in avanti che ci si aspettava non c’è stato proprio per il deludente apporto degli attaccanti e dei nuovi. Se all’inizio molte energie sono state spese per la Conference, oggi la situazione dovrebbe essere stabilizzata e invece mancano i gol degli attaccanti, gli assist di Barak, la spinta di Dodò e tutto il resto.

Non bastano le idee

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E non dite che l’allenatore non ci ha provato. Con il 4-3-3 fluido piazza spesso un centrocampista in area per appoggiare il centroavanti, ha messo gli esterni più dentro il campo, si verticalizza di più, ma anche le soluzioni tattiche non hanno risolto i problemi. Rocco Commisso è rimasto deluso come tutti dal risultato di Roma, si aspettava di più. In parità numerica sono sicuro che la Fiorentina se la sarebbe giocata, ma il presidente deve pretendere di più dai suoi dirigenti, soprattutto dal comparto tecnico. Non tutte le scelte sono state azzeccate e sinceramente che un giocatore come Cabral, tanto per dirne uno, potesse avere difficoltà in un campionato come quello italiano, molto tattico e con pochi spazi, era da mettere in preventivo e sedici milioni sono troppi. Come azzardato l’acquisto definitivo. In buona sostanza, la stagione non è compromessa, questa squadra può crescere recuperando Nico, Castrovilli, ma anche sperando nella crescita di quelli che finora hanno deluso. È logico però aspettarsi un colpo nel mercato e una migliore programmazione futura.

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