Kayode e il fallo laterale
—Non è il titolo di un film hard, è un pensiero per questo ragazzone che ci sta riempiendo il cuore, sperando in un grande futuro per lui e per la Fiorentina. Ricordo che da piccolo amavo il terzino destro della nazionale tedesca Manfred Kaltz, giocatore con un fisico importante che scendeva 100 volte sul fondo per crossare ma soprattutto ogni fallo laterale diventava un cross per il centravanti, anche in Inghilterra era molto diffusa questa alternativa per creare scompiglio nell'area avversaria. Kayode, oltre a tutte le qualità fisiche e tecniche, ha questo rilancio imponente che sicuramente quanto prima porterà alla realizzazione di un gol, magari di una delle nostre punte. Lui entra da titolare, o partita in corso, con una naturalezza impressionante, riesca a coprire, fare diagonali, spingere, affrontare l'avversario per chiedere strada, non teme nessun stadio e nessun pubblico, è applicato come un veterano. Gli faccio i più sinceri complimenti perché emana al tifoso che lo ammira un senso di grande sicurezza. Michael Olabode Kayode, nato il 10 luglio 2004 (19 anni), nato a Borgomanero (Novara). Hai tanta strada da fare, poniti due traguardi: vincere lo scudetto a Firenze e portar via il posto a Di Lorenzo in nazionale.
Italiano, il nuovo Malesani
—Il nostro valore aggiunto, un talento che si plasmerà ancora di più, che riuscirà a cambiare le partite in corso, che porterà il più alto possibile la nostra Fiorentina, se poi momentaneamente le punte non segnano avranno il tempo per farlo, Nzola e Beltran sono arrivati adesso, diamo a Vincenzo tranquillità per poter sistemarli al meglio. A me la Fiorentina è piaciuta anche in Belgio, il Genk non e' il Riga, eppure dopo 3 giorni siamo andati in Friuli con grande grinta, con la voglia di portare a casa i 3 punti, aiutati da una super prestazione di Terracciano e da una fortuna che raramente ci è amica. Vincenzo è un martello, un allenatore che vuole sempre vincere, una garanzia per la società che lo ha al timone del gruppo. Non mi sono piaciute in queste settimane le critiche feroci che ha ricevuto, da una parte della stampa e da tanti tifosi, invito queste persone a dare un occhiata anche alle altre partite della serie A, il campionato è molto livellato al basso ma vincere in Italia non è mai facile, lui mi sembra che in 3 anni ha riportato il calcio a Firenze, a volte penso che la sua avventura in viola sia un po' come quella del mio amico Alberto Malesani, criticato da qualche solone perché portava la tuta in panchina, invece di giacca e cravatta, lo difesi dedicandogli uno striscione: NON PORTA I PANTALONI CON LE PENZE MA HA PORTATO IL CALCIO A FIRENZE....un giornalista il giorno dopo scrisse che non si scrive penze ma pinces....meditate gente!! Se Vincenzo avesse Batistuta, Oliveira ed Edmundo avrebbe qualche problemino in meno in fase realizzativa.
San Severino proteggici Giacomo
—Il 22 agosto del 1989, nella cittadina di San Severino Marche, nacque il buon Giacomo Bonaventura, 34 anni, 5 partite giocate, 3 gol e 2 assist, vederlo sul quel cartellone con le mani al cielo davanti ai nostri tifosi è stata una grande gioia. Il passaggio a Quarta è stato dolce come percorrere il viale dei Colli, il gol come appoggiarsi alla ringhiera del piazzale Michelangelo. Giocatore silenzioso all'esterno, mai una voce o una polemica su di lui, tremendamente determinante in campo, dove regala consigli e incoraggiamenti ai compagni e fa giocate e gol da campione vero. Senza di lui la squadra cala di un trenta per cento, ha molti meno punti di riferimento, manca di carisma, nei momenti di difficoltà ti appoggi a Giacomo ed è come mettere la palla in banca. La tenuta fisica e di resistenza è ancora incoraggiante, speriamo che Infantino possa esordire per dargli un po' di respiro, sicuramente questo avverrà quando Vincenzo lo riterrà opportuno, mi fido di lui. Caro Giacomo, sappi che per me sei gia nell'Olimpo dei centrocampisti italiani che hanno vestito la maglia viola e che ho visto giocare al Franchi, mi riferisco a Eraldo Pecci e Fabio Liverani, loro erano più registi, tu sei un cavallo più libero e più determinante sotto porta. Ti faccio tanti complimenti.
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