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Caceres come… il The Infrè. Superato anche l’esame da esterno a tutta fascia

Photo by Valerio Pennicino/Getty Images

L'uruguaiano a Torino ha panchinato tre esterni in un colpo solo, dimostrandosi affidabile e polivalente

Pier F. Montalbano

Un vecchio spot di una nota marca di tè recitava: "E' buono qui... è buono qui". Un po' come Martin Caceres. Dove lo metti, l'uruguaiano sta. E bene. Centrale, che la difesa sia indistintamente a tre o a quattro, terzino destro o sinistro, e da qualche giorno anche esterno a lunga percorrenza. Ok, manca la controprova, ma quella giocata contro la Juventus è stata una signora partita, da giocatore navigato in grado di adattarsi a ogni situazione e non soffrire alcun tipo di avversario. D'altronde, quando giochi oltre cento gare con la Celeste (molto spesso da tezrzino), a venti anni ti acquista il Barcellona e successivamente la Juve punta su di te in tre diversi periodi, cos'altro aggiungere? Qualche problema fisico di troppo, eccessi fuori dal campo e la propensione agli incidenti con le sue supercar hanno forse limitato una carriera comunque di primissimo piano. E la Fiorentina da 18 mesi a questa parte si è assicurata un difensore polivalente e affidabile praticamente ovunque.

Nonostante i 33 anni, a Torino ha messo a sedere in un colpo solo Lirola, Callejon e Venuti, tutti e tre esterni di ruolo - con caratteristiche diverse - ha contenuto Ronaldo e ha cercato di sfidare Alex Sandro nella metà sua campo debole. Punto fermo in campo e fuori di una Fiorentina alla ricerca della sua identità, anche per l'uruguaiano la prima parte di stagione non è stata all'altezza delle sue prestazioni, ma la sua presenza è stata imprescindibile per chiunque si sia seduto sulla panchina viola nell'ultimo anno e mezzo. Anche Prandelli. Dopo averlo risparmiato contro il Benevento e schierato nella difesa a quattro (per poi abbandonarla) con risultati non proprio scintillanti, la scelta di schierarlo esterno a tutta fascia contro i bianconeri aveva fatto storcere il naso, salvo poi far ricredere tutti dopo pochi minuti. E la rete nel finale è stata la ciliegina sulla torta: taglio, anticipo, palla in fondo al sacco. E' proprio il caso di dirlo, "è buono qui... è buono qui", come il The Infrè.

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