Dietro tutti
—Da Bre-palo a Bre-calo, perché dopo la sbornia del Maradona il contributo del croato alla manovra offensiva è andato via via diminuendo, mentre Sottil ha dato segnali di vita contro Salernitana e Parma e Kouamé continua a farsi valere come ibrido tra punta ed esterno, caratteristiche che stanno convincendo la Fiorentina a rinnovarlo. Ikoné, d'altra parte, è costato fin troppo rispetto a Brekalo (all'incirca 15 milioni contro uno) per pensare di dare ascolto a quelli che, dopo l'errore di Monza a porta vuota, vorrebbero spedirlo in Lapponia a fare l'elfo di Babbo Natale.
Un anno solare e via
—E così, la storia tra Brekalo e la Fiorentina potrebbe durare più o meno 365 giorni, da quando il Wolfsburg ha acconsentito a cederlo sei mesi prima della scadenza per ricavare qualcosina, percentuale sulla futura rivendita compresa, alla probabile cessione a inizio 2024 (ritorno alla Dinamo Zagabria, una delle opzioni). In inglese si dice to break up, lasciarsi. Break-alo, appunto. Josip non ha proprio fortuna con i giochi di parole sul suo nome...
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