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Italiano: “I nuovi ci daranno tanto quando potranno. Sabiri c’è, in porta…”

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Italiano presenta l'importantissima sfida di ritorno contro il Rapid Vienna; se la Fiorentina supererà gli avversari con due gol di scarto entro i 90' sarà qualificazione ai gironi per il secondo anno consecutivo

Domani si decide già una fetta importante di stagione: la Fiorentina ospita il Rapid Vienna nella partita di ritorno dei playoff di Conference League e deve a tutti i costi rimontare lo svantaggio accumulato in Austria, dove il rigore di Grull ha deciso la gara in favore degli uomini di Zoran Barisic. L'altra metà del confronto si disputa a Firenze, e per Vincenzo Italiano, tecnico viola, è stato tempo di conferenza stampa. Di seguito tutte le parole dell'allenatore riprese in diretta testuale.

"Non mi aspetto un Rapid che rinuncia alla partita, dovremo essere bravi a lavorare per 90 minuti. Se siamo bravi, la prendiamo in mano e la portiamo aventi per tutta la durata, però c'è anche un avversario e mi fido di Barisic quando dice che verranno a prenderci".


Come Basilea? "No, qui ci si presenta qualcosa di diverso, come del resto ogni volta. Non mancherà la fame dei ragazzi, abbiamo grandi possibilità di metterli in difficoltà e di fare noi la partita. A gioire saremo noi se metteremo più qualità rispetto all'andata".

Preoccupazioni? "L'unico pensiero che ho avuto in questi giorni è stato quello di superare il turno. Il mercato disturba non solo noi, ma tutti e di questo non voglio parlare prima di una delle partite più importanti della stagione. Dobbiamo cercare di portarla a casa, gestirla in base a come andrà. Se mi metto a pensare all'extra-campo non è giusto per nessuno".

Porta? "Era giusto dare una chance a Christensen domenica, si gioca ogni tre giorni. Dobbiamo arrivare sempre al 100% e credo sia stato giusto accelerare il processo di inserimento di alcuni. Tutti ci auguriamo di passare il turno per avere la possibilità di gestire un gruppo numeroso. Come per gli altri ruoli, bisogna dimostrare e poi confermarsi, per me il portiere determina e fa vincere le partite. Chi è più bravo avrà la possibilità di stare in porta più del compagno".

Arthur? "Per essere uno che è stato lontano dal campo per tanto tempo, credo stia rispondendo benissimo. Le avvisaglie degli infortuni non ci sono mai, arrivano e basta, quindi noi possiamo solo cercare di gestirlo al meglio. Siamo contenti di come sta procedendo sotto l'aspetto fisico, mentre non avevamo dubbi sotto quello tecnico. Quello che abbiamo sempre fatto è stato prevedere la possibilità di infortuni, siamo riusciti a farlo arrivare a domani integro".

Concentrazione? "Purtroppo in quattro partite siamo stati puniti quattro volte alla prima occasione, ci dobbiamo mettere qualcosa in più a livello individuale e davanti dobbiamo rifornire bene i nostri attaccanti. Le punte sono a secco ma abbiamo fatto sei reti di cui due su palla inattiva. I dati sono buoni, ma dobbiamo ancora aggiustare qualcosina per non avere problemi quando si va a leggere il risultato".

Sabiri? "E' partito con grande entusiasmo e ha lavorato bene, facendoci vedere anche che ha un gran piede. Ultimamente ha avuto un problema al ginocchio che gli impediva di spingere, ora il problema sembra superato. A lui piace giocare sull'esterno, per come lavoriamo noi, gli piace tantissimo, ma era abituato a lavorare in un altro modo, quindi anche lui andava integrato via via. Qui non si preclude nulla a nessuno, chi spinge, chi va forte viene premiato. Lo aspettiamo al 100% e speriamo di avere il suo meglio".

Presenza al Franchi? "Non mi permetto di dare giudizi, magari qualcuno è più affezionato al campionato. Ma 50mila o 20mila non cambia la quantità di impegno che ci metteremo".

Più forti di prima? "Per quel che riguarda noi, sappiamo che qualcuno ci affronterà con maggiore attenzione e rispetto, che era quello che volevamo. Dobbiamo dimostrare in campo che siamo cresciuti e qualsiasi avversario ci si parerà davanti dovremo controbattere. Sono convinto che i nuovi siano giocatori che messi in questo contesto possono dare tanto, una volta messi nelle condizioni di rendere. Anche Mina, che Milenkovic ha nominato prima, quando starà bene"

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